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Carmen, anelito di libertà e bellezza. L’opera domani debutta a Fano

Notizia pubblicata il 28 gennaio 2009



Categoria notizia : Musica


CANCELLATA la platea per far posto alla Plaza de toros, Don Josè che lascia i panni del gendarme per indossare quelli più inquietanti del falangista e lei, Carmen, che diventa l’archetipo della donna in letteratura e musica («Salome, Dalila, Lulu...» suggerisce il regista Renato Bonajuto) e, soprattutto un simbolo della ribellione e della libertà.

E’ questa la Carmen che Bonajuto ha preparato per la Rassegna Lirica Torelliana e che andrà in scena domani e sabato al Teatro della Fortuna di Fano. Certo, ambientare l’opera di Bizet in un altra epoca non è una novità assoluta: da Lina Wertmuller a Dante Ferretti (proprio la scorsa estate allo Sferisterio) tanti registi ci hanno abituato a vedere la bella sigaraia spagnola alla guida della macchina del tempo. Una sfida nella sfida?

«Carmen — spiega il regista — è sensualità, sfrontatezza, sincerità. Libertà. E l’anelito di libertà non ha tempo. Per questo la vicenda dell’opera di Bizet non è strettamente legata ad un’epoca. Ma nell’opera che vedrete non c’è solo questo salto temporale. C’è lo spazio completamente nuovo, la platea che lascia il suo ingombro all’alcova di Carmen e l’intero teatro diventa scenografia. E poi ci sono i cinegiornali dell’epoca proiettati in uno schermo fissato dal coro che funge da spettatore». Quindi vedremo una Carmen partigiana nella Spagna franchista... «Ho deciso di trasportarla nella Spagna del 1938/39, sul finire della Guerra Civile, alla vigilia della vittoria del Franchismo, che avrebbe tolto proprio la ‘libertà’ al paese per 36 anni. Rafforza il carattere di Carmen che in questa situazione non può che diventare una ‘ribelle’, una ‘partigiana’, negli ultimi tentativi di opporsi all’incombente regime, insieme ai suoi ‘compagni’ non più, dunque, solo contrabbandieri».

L’invito di Bonajuto è ovviamente e oltre ogni spiegazione, quello di andare a vedere l’opera e rendersi conto di persona di un allestimento frutto di un grande affiatamento. «C’è un ottimo clima — spiega —, siamo tutti giovani (Bonajuto non ha ancora trent’anni) e c’è molto entusiasmo».
Del resto Fano con la direzione artistica di Simone Brunetti ha fatto della gioventù, oltre che naturalmente della qualità, una delle sue cifre. I protagonisti di questa Carmen sono la splendida Anna Malavasi nel ruolo del titolo e Paolo Pecchioli, baritono che ha partecipato al Der Vampyr, opera di inaugurazione dell’attuale stagione al Teatro Comunale di Bologna, in quello di Escamillo. Il resto del cast è composto da Fulvio Oberto Don Josè, Alessandra Capici Micaela, Vicenç Esteve El Dancairo, Carlo Giacchetta El Remendado, Antonio Marani Zuniga, Daniele GiromettiMorales, Anna Caterina Cornacchini Frasquita, Julia Samsonova-ChayetMercedes. Sul podio David Crescenzi, direttore fra i più intelligenti e sensibili dell’ultima generazione, dirige l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, mentre Angelo Biancamano è il maestro del Coro del Teatro della Fortuna - Mezio Agostini. In scena anche ben 43 piccoli cantanti, le voci bianche del coro Incanto Malatestiano diretti da Francesco Santini e i Pueri Cantores.
L’appuntamento è per giovedì e sabato alle 20.30.Info: 0721.800750

foto by http://www.flickr.com/photos/andy_kyte_uk