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Olimpiadi a Rimini? L'opinione di Massimo Pierpaolini del Pdl

Notizia pubblicata il 30 ottobre 2009



Categoria notizia : Sport


RIMINI - I cinque cerchi? Non sono volati via definitivamente, si può recuperare, però cambiando marcia e con tutta un'altra strategia. Lo sostiene Massimo Pierpaolini del Pdl, ricordando agli smemorati che un team bipartisan di consiglieri provinciali già nel 2000 lavorò all'ambizioso progetto della Rimini olimpica. Erano Vincenzo Mirra, oggi assessore provinciale nella giunta Vitali, ideatore di questo embrione di comitato olimpico, Giuliano Novelli e appunto Pierpaolini.

Che memore del lavoro fatto propone un cambio di passo: "La proposta - spiega l'azzurro - deve essere avanzata in modo che sia commisurata all'obiettivo. L'intuizione 'romagnola' interprovinciale non è quella giusta, lo può testimoniare un tecnico del Coni che allora ci seguì e che riuscì a far arrivare la candidatura di Roma seconda dietro Atene per il 2004". Quale sarebbe allora l'impostazione giusta? "Quella interregionale: Rimini è al centro di un bacino di riferimento del centro-Italia, nel raggio di 100 kilometri ha Bologna, Firenze, Perugia ed Ancona. E' la capitale del turismo internazionale che potrebbe fungere da epicentro appoggiandosi alla 'forza' dei quattro capoluoghi regionali, che in cambio dell'appoggio potrebbero ospitare pezzi dei giochi olimpici, fungendo inoltre da porte di accesso aeroportuali e trasportistici.

E con la Repubblica di San Marino a fare anch' essa da traino. Solo questa idea può far reggere Rimini in confronto alla con correnza italiana per il 2020: vedrete che Roma e Milano faranno un'alleanza per presentarsi assieme. L'importante è non avere un approccio a questo tema come se ci presentassimo ad ospitare un festival delle voci nuove o altre amenità provinciali".
Ma il vostro tentativo come andò? "Depositammo un marchio dopo aver fatto un concorso nelle scuole per designare il più bello, aveva i delfini come motivo grafico dominante. Cominciammo a lavorare con entusiasmo e subito gli sponsor privati furono collaborativi, ma poi venne il 2001 e l'attentato alle Torri Gemelle spazzò via tutti i programmi di candidature e le alternanze fra Europa ed altri continenti". "Ubaldo Marra è mio amico - conclude Pierpaolini - ma purtroppo fino ad ora è stata sciupata una grande idea: spero che margini di ripresa ci possano essere, a condizione che la proposta venga messa sui "binari giusti".