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Dalla Corea con furore arrivano i maestri dell’ocarina

Notizia pubblicata il 28 aprile 2009



Categoria notizia : Eventi


IN COREA del Sud, le istituzioni scolastiche ne suggeriscono l’apprendimento perché, sostengono, suonarla aiuta lo sviluppo degli emisferi destro e sinistro del cervello, stimolando così l’ l’aumento dell’intelligenza e della forza di concentrazione.

In Giappone è il Ministero della Cultura a consigliare lo strumento, specie alle casalinghe ultrasessantenni che, così, possono tenere in esercizio le loro capacità intellettive.
Non si tratta di un ritrovato della scienza, un nuovo integratore alimentare, ma di un piccolo oggetto di terracotta, artigianale, nato a Budrio a metà ‘800, amato da Giuseppe Verdi, che rimase estasiato di fronte all’esecuzione del suo Rigoletto, ad opera di una orchestra “specializzata”.
E’ l’ocarina, lo strumento musicale che fatto conoscere la cittadina emiliana nel mondo, diffusione planetaria, legioni di appassionati, e, soprattutto, collezionisti che, da ogni angolo della terra, si incontreranno, tra Budrio e Bologna, da giovedì al 3 maggio per la quinta edizione dell’Ocarina Folk Festival.

Per scambiarsi rarità costruite qui e presenti negli scaffali di musei della musica, dalla Cina al Canada.

Per una ‘“full immersion” nell’età d’oro dell’ocarina (che va dal 1869 al 1877), l’appuntamento è sino al 24 maggio al Museo della Musica (Strada Maggiore, 34 Bologna), dove verranno esposti questi capolavori sonori decorati da ceramisti budriesi, austriaci, francesi, giapponesi e coreani.
Proprio dalla Corea del Sud arrivano 25 maestri dello strumento, che partecipano, a Budrio, ad un “masterclass” per insegnanti, durante la quale verrà sancita la nascita della World Ocarina Federation, associazione pensata per divulgare, ancora di più, questa tradizione in una dimensione globale.
Info: 051 6928281.

foto by http://www.flickr.com/photos/brtsergio/