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Nuovo Look Per Biancaneve
Notizia pubblicata il 02 dicembre 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Un Tuffo nella storia del cinema: dopo settantadue anni il classico della Disney ritorna oggi sul mercato grazie ad un raffinato maquillage digitale in 3D. La più bella del reame come non l'avete mai vista
La moglie Lilian diceva a Walt Disney che nessuno avrebbe mai pagato un cent per vedere una pellicola sui nani. E, invece, eccoli qua, i mini-magnifici sette con l'adorata Biancaneve. Sono passati 72 anni da quando stupirono il pubblico dell'anteprima al Corthay Circle di Los Angeles e,da oggi, 2 dicembre, tornano sottoposti al maquillage del digitale, in una versione blue-ray, che vuol dire alta definizione , grandequalità dell'immagine e del suono e tanti materiali a cominciare dalle scene tagliate. Il capostipite dei film-Disney rilancia la sua malìa per il pubblico del tempo multimediale, grazie a un'opera di restauro che ha rigenerato i 120mila fotogrammi e ha sottratto i mitici colori del Technicolor alla degenerazione irreversibile della pellicola.
Con un po' di enfasi, alla Disney paragonano il restauro a quelli di un capolavoro della pittura del Rinascimento.
RIVEDERE Biancaneve come non è mai stata vista o come l'ha vista solo chi ha avuto il privilegio anagrafico di assistere alle prime proiezioni. Sembra questa la promessa-esca che va a riproporre il più classico dei cartoons e lo sottopone alla rigenerazione digitale, in una stagione in cui il 3D non solo ha monopolizzato l'animazione, ma con "Avatar" - per citare l'esempio più clamoroso - si candida a cinema del futuro. Colori sfavillanti e dettagli ormai invisibili sulla pellicola, e poi la curiosità di vedere quello che era stato tagliato dagli ottantatre minuti della versione finale: i nani che costruiscono il letto di Biancaneve, lei che balla in sogno con il Principe Azzurro, i nani che festeggiano cantando la zuppa che Biancaneve ha appena cucinato, la Regina cattiva che prepara il veleno. Insomma, un'operazione di marketing e un restyling della forza trans-generazionale della favola. Eppure, nessuno, nemmeno la moglie e il fratello Ray, avrebbe scommesso un dollaro su quella follia, un lungometraggio in animazione che raccontava una strana favola con una la Bella e il Principe Azzurro, la strega e gli gnomi. Walt aveva cominciato a pensarci nel '33 Voleva uscire dalle strettoie del cortometraggio muto e dimostrare che l'animazione era cinema a tutti gli effetti, capace di raccontare una grande storia a tutti gli spettatori, di qualunque età.
La scelta era caduta sulla storia di Biancaneve, a cui tra l'altro si stava interessando anche un concorrente come l'inventore di Popeye, Max Fleischer. Pensava a un costo di 250mila dollari che alla fine sarebbero lievitati a un milione e mezzo per un percorso produttivo che fu un'invenzione-sperimentazione ininterrotta: dalla creazione dei caratteri, primi fra tutti quelli dei nani (dai dieci iniziali furono esclusi Beldy/Calvolo, Jumpy/Nervosio e Wheezy/Affannato), alla sceneggiatura, dalla macchina da presa multiplano in grado di dare profondità alla scena al lavoro sul colore fatto con i tecnici della Technicolor. Ne risultò un incanto poetico. Bastarono il disegno a mano e gli acquerelli. Senza la perfezione postuma del digitale, ovviamente.
foto by: http://www.flickr.com/photos/lucacandini/