Rimini Una strada una storia. Viale Vespucci, un libro per ricordare i tempi d'oro I fasti dell'Ostenda d'Italia e dei magnifici anni '60
Notizia pubblicata il 16 settembre 2008
Categoria notizia : Cultura
DI Là€, se provi a chiudere gli occhi, , puoi vedere ancora il Kursaal. Dall'altra parte, oltre il Grand hotel, c'é l'Arena del Lido diretta dal grande Ermete Novelli e, lì, a due passi, la sua splendida Villa Olga. Sulla destra, se guardi bene, ti sembra ancora di scorgere la Villa Adriatica, 'teatro' della prima notte d'amore tra Eleonora Duse e D'Annunzio.
E se vai oltre, pare ancora di sentire le note di Mina e Buscaglione riecheggiare dall'Embassy, oggi chiuso chissà fino a quando. E se ora riapri gli occhi non puoi non provare un po' di tristezza a passeggiare per viale Vespucci. Le fastose ville hanno lasciato spazio a palazzi di vetro e cemento, dove c'erano caffé concerto e locali alla moda oggi trovi negozi e bazar.
« Più che viale Vespucci é il viale del tramonto», ammette Manlio Masini. Che per ricordare ai riminesi da dove viene la Rimini Ostenda d'Italia e «capitale d'Europa», ha dato alle stampe con Giulio Ghirardelli il bel libro Viale Vespucci. Il cuore della Riviera adriatica. Edito dalla Panozzo, il libro é molto più di un saggio storico, intriso amarcord.
« Abbiamo voluto raccontare viale Vespucci – ammettono Masini e Ghirardelli – attraverso una guida storica di personaggi, fatti e luoghi che per decenni hanno fatto di questa strada il simbolo di Rimini». Viale Vespucci e dintorni, negli anni e nelle epoche che l'hanno visto cambiare, mutare. Fin da quando (é il primo capitolo) il viale, realizzato a partire dal 1877, divenne il salotto della Belle Epoque riminese, con le ville, i ristoranti, gli stabilimenti che accoglievano la nobiltà europea.
Tutti descritti minuziosamente da Masini e Ghirardelli, e spesso dalle foto d'epoca che corredano il volume. Non meno suggestiva la 'passeggiata' che gli autori propongono nel successivo capitolo, quello della Rimini nel ventennio fascista. «Anche in quel periodo – continua Masini – viale Vespucci fu il cuore pulsante di una Rimini che era la spiaggia d'Europa, e d'Italia».
Al Kursaal trascorrevano le loro serate Arnaldo ed Edda Mussolini, e Italo Balbo che si lanciò, controvoglia, nel primo fox-trot della sua vita. Non meno splendente é il terzo capitolo, dedicato a quella che resta l'epoca d'oro di viale Vespucci: gli anni '50 e (soprattutto) '60. Sono gli anni del turismo di massa, di un'Italia e una Rimini che cambiano profondamente. E con loro cambia viale Vespucci, passerella privilegiata di nuove mode e tendenze, palco dei più grandi artisti.
Qui nascono le leggende di locali come Whisky juke box, Embassy, Sombrero. Quel Sombrero dove un giovanissimo Silvio Berlusconi fece la 'stagione', cantando nel locale gestito dai fratelli Semprini. Cantava canzoni francesi, il giovane Silvio, e finiva le sue esibizioni portando rose alle signore in prima fila. Altri tempi, altro viale. «Oggi viale Vespucci non é più il punto di riferimento, nè per i turisti nè per i riminesi. Ma non possiamo non farne, ancora una volta, uno dei luoghi protagonisti della Rimini che verrà ».
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