Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Il Nuovo Centro Storico di San Marino

Notizia pubblicata il 18 gennaio 2010



Categoria notizia : Turismo


Il Piano Particolareggiato del Centro Storico tiene conto del dibattito e delle idee maturate almeno dal 1980. Città cambierà volto, ma nel solco della tradizione storica e culturale. L’architetto Ezio Bollini e gli ingegneri Enrico Biordi e Sara Mancini hanno tracciato le linee guida dei grandi e piccoli interventi strutturali per una profonda riqualificazione della parte antica

Il progetto che interviene (finalmente) con la necessaria determinazione per riqualificare il Centro Storico di San Marino verrà nei prossimi giorni approvato in via definitiva dalla Commissione Politiche Ambientali (ex Urbanistica). Si tratta di un lavoro elaborato dall’architetto Ezio Bollini e dagli ingegneri Enrico Biordi e Sara Mancini e che avrà forza di legge. Nel senso che ora vengono fornite le linee guida per i grandi interventi, ma anche per i dettagli architettonici, poi seguiranno progetti più dettagliati per la costruzione degli edifici e la riorganizzazione degli spazi, definiti tramite concorsi internazionali.
Il Piano particolareggiato ha solo un difetto: non ha trovato la necessaria divulgazione capace di dare a cittadini e operatori la possibilità di apprezzarne le proposte e magari criticarne alcuni contenuti. Forse il timore che facesse la fine (ingloriosa) del precedente progetto bocciato da tanti cittadini e sopratutto dalla Commissione per la Conservazione dei Monumenti, ha indotto la Segreteria di Stato a contenere le informazioni nei limiti ritenuti strettamente necessari.
A noi pare però che tale preoccupazione sia eccessiva. Infatti il progetto di Bollini & C. ha fatto propri i contenuti della lunga discussione che da anni (almeno dal 1980) sono maturati fra la popolazione. Rispettosamente li ha trasformati in idee, lasciando però la libertà di intervenire ulteriormente nella definizione dei dettagli. Il primo e più importante passo è stato quello di rispettare e valorizzare le quattro fondamentali funzioni del Centro Storico: quella turistica ovviamente, ma anche e sopratutto quella istituzionale, quella culturale e quella residenziale.
Il rapporto armonioso fra queste 4 funzioni e la conservazione della natura d’origine, rappresenta il segreto del successo che sta incontrando la proposta. Il piano fissa regole feree, ma sufficentemente ampie per rispondere ad esigenze diverse, relative all’arredo urbano sia pubblico, ma sopratutto privato (vetrine, tende, chioschi sopratutto), ma gli interventi più consistenti riguardano sia la soluzione del problema della viabilità,
mirando a portare i turisti e gli utenti dei servizi del Centro storico, il più possibile vicini con semplici mezzi di risalita e ampliando e interrando i parcheggi alti, sia la qualificazione e la ristrutturazione di cinque aree
strategiche.
Si tratta della Cava degli Umbri e il Campo Bruno Reffi che conserveranno la loro funzione ludicosportiva, dislocando diversamente i campi da tennis affinchè si possa avere un migliore accesso al Centro e sopratutto una valorizzazione visiva di tutta la cinta muraria, della parete rocciosa e della vegetazione autoctona. Il secondo progetto prevede la riqualificazione della Cava Antica, uno dei luoghi forse più affascinanti del Monte Titano, oggi deturpato dalla presenza delle macchine.
Ebbene le autovetture, finalmente, finiranno sotto terra e lo spazio diventerà un’arena naturale per spettacoli ed anche per ospitare le manifestazioni dei balestrieri, come era nel tempo passato. Ciò consentirà una nuova desitinazione per l’attuale Cava dei Balestrieri (quella dietro al Palazzo) che, attraverso un intervento architettonico moderno, potrebbe sanare la ferita del mancato completamento del progetto dello Zani. Su questa area si prospetta la creazione del palazzo dell’arte e delle esposizioni, opera di cui si discute in questi giorni sui giornali che dovrà completarsi con il ripristino funzionale delle cisterne del Pianello (si pensi al progetto del famossissimo archietto Toyo Ito, bocciato dall’incapacità della politica di leggere il futuro).

Interventi sono previsti anche il via Donna Felicissima (Farmacia) e in Piazzale Giangi (Bar Carlo), sopratutto quest’ultimo dovrebbe collegare più razionalmente la parte di via Federico d’Urbino con via Istriani e i Capuccini e con un impianto di risalita raggiungere via Onofri. Il 25 gennaio la Giunta di Castello di Città prenderà in esame il progetto e sarebbe una proposta utile quella che si faccia interprete di organizzare
una campagna di informazione per tutti i cittadini