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Vi racconto com'é nato quel casco da matti Aldo Drudi l'inventore dell'elmetto «atterrito»

Notizia pubblicata il 05 giugno 2008



Categoria notizia : Sport


«COS'àˆ il genio? - recita la voce narrante del film 'Amici miei'- àˆ fantasia, intuizione, decisione e velocità  di esecuzione!». Aldo Drudi, Riccionese doc, firma storica di caschi e carenature di Valentino Rossi e di tanti altri protagonisti del motomondiale non é estraneo al genio.

A cosa attribuire altrimenti il casco che domenica al Mugello ha strappato un sorriso (e qualche invidia) a milioni di appassionati? Quello che sfodera la faccia atterrita di Valentino Rossi , anche se ad aver paura sono stati solo gli avversari.
Drudi, ma cosa vi é venuto in mente?
«Tutti gli anni al Mugello dobbiamo sfoderare qualcosa di speciale. L'hanno scorso fu il cuore, per dire che fra mille difficoltà  tecniche bisognava sopperire con quello. A dire il vero nel 2007 avevamo pensato anche ad altri organi, ma quelli non li puoi disegnare sul casco... Ma questa volta l'idea non saltava fuori: Valentino é venuto nel mio studio di Riccione una sera... abbiamo fatto notte e niente. Poi é tornato. Buio.

Fino a quando non mi racconta un giro a vita persa sulla pista del Mugello e per spiegarmi senza tante parole cosa prova un pilota alla «esse» in discesa della Casanova-Savelli, una specie di montagna russa, mi fa quella faccia lì... Fermo! Prendo una macchinetta digitale e scatto quell'espressione. Poi col computer correggiamo la prospettiva per adattarla alla curva del casco. Alla fine decidiamo così, quasi al buio. Nessuno sapeva esattamente quale sarebbe stato l'effetto in pista...»

E quando avete avuto la conferma di aver fatto centro?
«Sabato durante le prove: ero in tribuna e sul maxischermo ho visto quella faccia grande così: mi é scappato da ridere e solo allora sono stato sicuro che l'obiettivo era stato centrato».

E in giro cosa ne pensavano?

«Beh, Valentino non si é staccato da quel casco per un minuto: lo faceva vedere a tutti. Il grande capo della Yamaha, Furosawa, un boss da paura, rideva a crepapelle, le televisioni di mezzo mondo hanno chiesto come e perché era nata quell'idea, in sala stampa non si parlava d'altro...
Il problema sarà  ripetersi
«Abbiamo già  in mente qualcosa per Barcellona, un tributo alla nostra nazionale di calcio che giocherà  gli Europei, ma non posso dire di più, altrimenti, addio sorpresa.»

(foto di http://www.flickr.com/photos/jonbauer)