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In attesa del film ispirato alla sua epopea di antieroe esce il 26 il nuovo album dei Vallanzaska disponibile anche nei negozi di Rimini
Notizia pubblicata il 11 marzo 2010
Categoria notizia : Musica
Un'anima meneghina del «fare»: collabora alla sceneggiatura del film che Michele Placido dedica alla sua epopea di antieroe, Il Fiore del male, e, da lunedì, ha iniziato il suo nuovo impiego in una cooperativa di pelletteria, otto ore da artigiano, poi, alle 19, si torna in cella. L'ultima veste di Renato Vallanzasca, che sta scontando a Bollate 260 anni di carcere, è quella del paroliere. Sua la firma nel singolo dell'ultimo album dei Vallanzaska, gruppo ska della scena alternativa milanese che ha fondato la propria band, negli anni Novanta, in onore del bel René. Il «divo» della mala milanese ha collaborato col gruppo firmando un pezzo, ironico, sulla Milano dell'Expo: «Soldi a palate, affari, business Altro che i miei lavoretti ». L'album «iPorn», uscirà il 26 marzo.
La band che in tempi non sospetti cantava «Boys from Comasina» («Col piede di porco ed un cicchetto di Porto Per farsi coraggiu che non si sa mai. Boys with alfetta che parte in fretta che sfugge ai pulotti che han la beretta»), conosce i limiti di chi si accalora troppo intorno a un mito: «Sappiamo che reati ha commesso, non per niente è in galera da 40 anni. Questa volta volevamo mettere in luce il Renato che abbiamo conosciuto, un uomo che in maniera lucida comprende e paga le sue colpe: di sé dice sempre di essere la conferma vivente della certezza della pena».
La notizia ha aggiunto polemiche alla guerra già scatenata contro il film che ha portato il regista Michele Placido a prendere una granitica posizione: «In Italia vogliamo solo le vite dei santi ma questo purtroppo non è un paese di santi. Vallanzasca non è un terrorista, non ha mai ucciso a sangue freddo, ha avuto degli scontri a fuoco in cui lui si è assunto le sue responsabilità e sta pagando con l'ergastolo. Lui ha sempre consigliato ai giovani di non ripetere la sua vita, che è stata un disastro, perché ha buttato via la sua giovinezza».
In Mezzo al coro di interventi spicca la mozione presentata da Roberto Rocca, esponente del Pdl nel Consiglio di Zona 9 a Milano: «Sono convinto che quel film non si dovrebbe fare, per questo ho presentato una mozione, sostenuta da vari miei colleghi: da un lato critichiamo la pellicola, dall'altro esprimiamo solidarietà alle famiglie delle vittime di Vallanzasca. Non oso immaginare che cosa si provi a vedere esaltato sullo schermo chi ti ha ucciso il padre o la madre».