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Al Museo di Rimini arriveranno nuovi reperti di epoca romana
Notizia pubblicata il 28 ottobre 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Nel settembre del 1999, gli agenti del nucleo ambiente della polizia municipale di Rimini avevano trovato in un campo a San Lorenzo in Monte a Covignano, ben 68 oggetti in pietra e marmo di varie epoche, nascosti tra l’erba. Il proprietario del terreno non fu in grado di spiegare la provenienza e i vigili si rivolsero subito alla perizia dell’archeologa Cristiana Ravara, consulente del tribunale di Rimini e a Costanzo Battistini brigadiere del nucleo tutela patrimonio artistico dei carabinieri.
Fra i reperti c’era una cimasa di un monumento funerario con ritratti in pietra calcarea, un’ara in marmo dedicata a Libero (uno dei tanti nomi del dio Bacco), vari capitelli e basi colonne e anche un coperchio di sarcofago con figura femminile. Risultò subito palese che 12 dei reperti erano di epoca romana e in quanto tali, di proprietà dello stato. La polizia segnalò la vicenda alla Procura che sequestrò gli oggetti. Nel 2002 dopo una lunga battaglia in tribunale, non furono trovati elementi sufficienti per dimostrare la provenienza dei materiali e i reperti stavano per essere riconsegnati al proprietario del terreno. Successivamente l’archeologa Maria Grazia Maioli aiutò la polizia municipale a mantenere il sequesto degli importanti ritrovamenti. Nel 2008 la sentenza del tribunale di Bologna decretò che le opere di epoca romana erano di proprietà dello Stato e in questi giorni il Ministero ha consegnato ufficialmente i 12 oggetti al Museo di Rimini che in futurò li metterà in esposizione.