Cervia In via Etna nuovo albergo e alloggi A Pinarella il primo intervento: due strutture saranno demolite e ricostruite
Notizia pubblicata il 05 febbraio 2009
Categoria notizia : Turismo
A META’ settembre dello scorso anno il consiglio comunale ha approvato il Piano delle colonie. A quasi cinque mesi di distanza, qualcosa comincia a muoversi. Lo rivela l’assessore all’urbanistica Nevio Salimbeni.
«L’approvazione definitiva del piano ha creato molte attese e, nonostante il periodo economico negativo, è stato un elemento di movimento per il mercato: già sono arrivate le prime proposte che gli uffici stanno esaminando in via preliminare e, più in generale, sono state numerose le richieste di informazioni da parte dei proprietari e di investitori provenienti da ogni parte d’Italia, soprattutto dal nord Italia, zona a noi culturalmente ed economicamente vicina. L’intento, noi lo abbiamo fatto capire bene, non è speculativo ma di riqualificazione di intere aree del nostro territorio e di rilancio e innovazione turistica».
Farete una selezione?
«Sono ben accetti solo investitori seri che sappiano come la scelta ambientale, ricettiva, di servizi e di ripensamento moderno e funzionale del residenziale deve essere elemento fondante di ogni progetto».
Ma ci sono proposte concrete?
«Certo: almeno un paio di comparti si stanno organizzando; in alcuni casi il lavoro sarà lungo, ma la volontà appare chiara. Vorrei ricordare che questo è stato reso più facile dalle modifiche che abbiamo apportato in consiglio comunale in sede di approvazione definitiva del Piano, modifiche che hanno consentito, all’interno di regole precise, la possibilità di sopravvivenza per quelle Colonie già ristrutturate che volessero mantenere questa destinazione dentro al loro comparto, senza derogare ovviamente dalla logica urbanistica che punta alla rinascita dell’intero territorio e che sta dietro al Piano complessivo».
Si dovrà aspettare ancora a lungo?
«Il nostro interesse è fare presto ma anche fare bene. E poi ci sono situazioni specifiche che stanno già andando avanti speditamente».
Quali?
«E’ già in dirittura d’arrivo l’intervento a Pinarella sulle due colonie di via Etna che vivevano situazioni particolarmente degradate e che saranno demolite e ricostruite sulla base dei coefficienti previsti dal Piano: cioè minimo 70 per cento del volume per attività ricettive e massimo 30 per il residenziale. Per quell’area rappresenterà un intervento di grande importanza».
A Milano Marittima cosa ci si deve aspettare?
«Anche qui le cose procedono bene: entro un paio di mesi porteremo in consiglio comunale un Programma integrato che interviene su alcune delle colonie abbandonate a Nord, in via Matteotti, e prevede la riqualificazione di tutto l’ingresso di Milano Marittima: un intervento capace di ripensare potentemente un area che ha bisogno di raggiungere gli standard di qualità e arredo che i turisti si aspettano da una località come Milano Marittima».
E tutto questo nonostante la crisi?
«Sia chiaro, non chiudiamo gli occhi davanti alla realtà: la crisi morde su questo versante anche nel nostro territorio. Rimane però il fatto che gli investimenti di qualità in un’area d’eccellenza sono quelli che ancora oggi danno più prospettive al mercato. Per questo le colonie dismesse, grazie alla forza del Piano, sono parte del nostro futuro e ci consentiranno di dare una risposta a quel turismo avanzato che ci chiede servizi, qualità, innovazione».
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