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Le case popolari della Gaiofana sono pronte
Notizia pubblicata il 24 gennaio 2011
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Ieri si è tenuta l’inaugurazione delle nuove case popolari alla Gaiofana. Al taglio del nastro hanno partecipato il sindaco Alberto Ravaioli e il direttore generale dell’Acer, Franco Carboni. Successivamente il parroco di Santa Maria in Cerreto, don Piermarino Paesani ha effettuato la benedizione.
Quello che contraddistingue gli alloggi è la scelta di tecnologie all’avanguardia per il rispettare l’ambiente. Gli appartamenti sono collegati al teleriscaldamento con sottocontatori per ogni abitazione, hanno rubinetti a risparmio idrico, impianto fotovoltaico da 12 Kw/h, ventilazione meccanica a flusso regolabile, ascensore, cassette per lo scarico a doppio pulsante, rampa d’accesso ai garage interrati con cancello automatico, infissi in legno di alto livello, impianto satellitare centralizzato e un’area condominiale ampia.
I lavori sono iniziati a luglio del 2006 per un totale di 5.875.493 euro (per ogni alloggio una media di 104.920 euro) che sono stati finanziati dall’Acer per 240.350 euro, dalla Regione con 1.821.403 e dal Comune di Rimini per 3.813.740. Gli alloggi, che si trovano tra via don Lorenzo Gnocchi e via don Carlo Milani sono 56: 26 sono per due persone da 49 a 56 metri quadrati; 22 per tre persone da 60 a 64 metri, 5 per quattro persone da 75 a 77 metri e 3 per 5 persone con una superficie di circa 88 metri. Sei di questi alloggi sono per persone diversamente abili e altri 6 per persone anziane.
Durante il suo intervento, Carboni ha affermato che questo progetto fa parte dei 313 alloggi a canone calmierato. Durante la precedente legislatura il bando ha classificato la città ai primi posti in regione e i risultati ottenuti sono il frutto della sensibilità ed impegno delle istituzioni locali come il Comune di Rimini e dell’Acer.
Ravaioli ha affermato: “L’inaugurazione rappresenta il frutto di un lavoro che viene anche dalla precedente legislatura. E altre inaugurazioni, di qui a breve, ci attendono, ad esempio quelle di Viserba e Torre Pedrera”.