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Il Clandestino ora ha una casa S’alza il sipario su altri teatri

Notizia pubblicata il 29 gennaio 2009



Categoria notizia : Cultura


NON CI SARÀ un cartellone, non verranno ospitate rassegne. Sì, il nuovo spazio ristrutturato all’interno del complesso del Sanleonardo in via San Vitale 67, affidato dal Comune in convenzione quinquennale al Teatrino Candestino senza alcuna forma di finanziamento, diventerà piuttosto un atelier aperto tutto l’anno destinato ad ospitare progetti speciali e residenze. L’inaugurazione (che il Clandestino prevede come evento pubblico in due tranche domani e sabato sera) fa da prologo al più complicato restauro dell’altra ala dello storico teatro, già sede del mitico Gtv di Luciano Leonesi, di Nuova Scena prima maniera (che qui portò per la prima volta a Bologna un allora ignoto Roberto Benigni) e della compagnia di Leo de Berardinis.

Là i lavori inizieranno nella primavera 2010 e costeranno un milione e 800mila euro suddivisi fra Comune e Regione: l’avvio del cantiere (il progetto esecutivo è in via di revisione) è ostacolato ovviamente dai problemi di bilancio, dai vincoli architettonici e della particolari caratteristiche di un luogo teatrale nel quale, ad esempio, mancano i camerini. Il Sanleonardo non è che un punto di una più articolata mappa di nuove sale teatrali che in città si va via via costituendo. A cui bisogna comunque aggiungere la nuova location in via Ortolani (« una sede di gran classe», la definisce l’assessore alla cultura Guglielmi) della scuola di teatro Alessandra Galante Garrone.
I NUOVI palcoscenici, dunque. Il primo si aprirà entro l’estate in una sala storica del Baraccano e, gestito dal quartiere, ospiterà una programmazione nel segno del teatro da camera: un piccolissimo palcoscenico e un’ottantina di posti sono le sue caratteristiche. Si farà, invece, un bando per la gestione della Cupola al Pilastro, un luogo appena ristrutturato che verrà presto presentato ufficialamnte.

Villa Pini, in zona Roveri, ospiterà poi, grazie ad un accordo fra Comune e Fondazione del Monte, un centro servizi di teatro danza: una struttura di supporto tecnico ma anche di ospitalità e creatività. «Una riprova — dice Guglielmi— dell’attenzione offerta dal Comune alla grande tradizione bolognese della ricerca scenica». Ma torniamo al Sanleonardo. L’attribuzione dello spazio al Clandestino, come ha ribadito ieri mattina il sindaco Cofferati, offre l’opportunità ad una delle compagnie italiane più stimate anche all’estero e finora in cerca di una casa nella propria città di abitare uno spazio storico di rilevanza culturale. «Il Clandestino — ha spiegato Fiorenza Menni, attrice e fondatrice del gruppo insieme a Pietro Babina— è nato vent’anni fa, con uno sguardo particolare al lavoro di Leo, in cerca di una propria visione del teatro. E nelle pellegrinazioni di questi anni abbiamo perfezionato la nostra idea di creatività, autonomia e libertà». E’ anche per questo che ora all’ex palestra del Sanleonardo è stato dato il nome Sì. «Un titolo che vuole esprimere — spiega ancora la Menni — un’opposizione alla cultura imperante dei no».

INSOMMA, un gruppo finalmente profeta in patria. Il programma della bella sala lignea di via San Vitale prevede, oltre ai lavori legati alle produzioni di Teatrino Clandestino, la presenza di artisti italiani e internazionali che qui potranno creare laboratori, confrontarsi e magari osservare le nuove generazioni. In questa Babele di generi e di linguaggi i padroni di casa si impegneramnno su tre progetti.

Spiega il regista Pietro Babina, vecchio allievo, guarda caso, della scuola della Galante Garrone: «Entro ottobre porteremo a conclusione No Signal, un lavoro che si inscrive in un progetto intitolato Un colpo, attuato con Motus, Fanny & Alexander e Raffaello Sanzio e incentrato sul rapporto fra l’adolescenza e il pensiero impegnato». Openoption è invece la produzione a cui sta lavorando la Menni in Macedonia legato al rapporto fra l’universo rom e il mondo occidentale. Entro il 2010, infine, si concretizzerà un allestimento europeo sull’asse Roma-Berlino frazionato fra teatro e video.

foto by http://www.flickr.com/photos/ziowoody/