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Ultime notizie dalle scuole di Rimini
Notizia pubblicata il 30 aprile 2010
Categoria notizia : Cultura
Nel riminese le scuole sono in una situazione critica, le classi sono sempre più piccole e per il prossimo anno scolastico è prevista la riduzione degli organici (almeno 70/80 docenti). Le scuole più penalizzate sono quelle in periferia come quella di Santa Cristina e Corpolò che a settembre rischia di dover spedire i suoi alunni a Villa Verucchio.
Il comune di Corpolò si è messo in moto per riuscire a salvaguardare gli interessi delle famiglie che sono già sul piede di guerra.
Se queste scuole dovessero chiudere i battenti i borghi inizierebbero a spopolarsi.
Lungo la Marecchiese, la situazione non è molto più rosea per le scuole della Valmarecchia.
I sindaci dei comuni di Montegridolfo e Gemmano hanno dichiarato battaglia al governo per non chiudere le scuole elementari, dichiarando: “Al di sotto dei 50 alunni, con la nuova legge un istituto chiude. Il fatto che la riforma non sia applicata ancora nella sua totalità non ci fa stare più tranquilli”.
Inoltre se la classe di bambini è inferiore a 15 alunni, per legge, deve essere unita ad un’altra, creando le tanto temute “pluriclassi”, ciò stà gia accadendo a Montegridolfo. Al momento i docenti stanno cercando di far studiare i ragazzi in modo diviso e di accorparli solo per i laboratori artistici ed educazione fisica. Ma presto ci saranno altri tagli fra i docenti e sarà molto difficile poter gestire questa situazione nel migliore dei modi.
Anche il comune di Casteldelci si è rifugiato nell’opzione ‘pluriclasse’ per la sua unica scuola elementare presente. Ci sono due pluriclassi, una che unisce i bambini di prima con quelli di seconda e un’altra con quelli dalla terza alla quinta. Il sindaco, Mario Fortini, avrebbe dichiarato: “E’ l’unico modo per garantire la sopravvivenza della scuola, con qualche sacrificio. Il problema è che l’anno prossimo, dagli attuali 3 insegnanti per 2 classi, rischiamo di averne solo 2. I tagli ci sono, è vero, ma il problema è l’organizzazione.
Oggi noi in Valmarecchia abbiamo tre direzioni didattiche: ne basterebbe una sola, con un solo dirigente, una sola segreteria, per ridurre così le spese e investire sul personale docente!”.
La situazione non cambia per i gli altri comuni della valle come quello di San Leo.
I genitori e sindaci stanno cercando di salvare queste scuole con la raccolta delle firme dei capifamiglia, che verranno presentati alle istituzioni.
Foto by http://www.flickr.com/photos/arwen-abendstern/