Sul mare anche la notte Benzi (Valdadige) conta su un milione di visitatori l’anno

L’idea di Rimini & Rimini è ridefinire il complesso Murri come Entertainement center: divertimento e spettacolo.

«Anche notturno — ha detto l’ingegner Benzi, numero uno di Valdagine, che controlla al 100% Rimini & Rimini —: c’è la tendenza informale a spostarsi di notte in riva al mare, e qui c’è un’ampia area libera». Iniziative culturali, mostre, una libreria stile parigino di 2000 metri quadri, spettacoli, shopping, wellness, ristorazione, gastronomia, servizi per il turismo: «un vero luogo d’incontro».

Obiettivo è da sempre «un milione di visitatori l’anno».

E Valdadige - che realizzerà e gestirà l’area in concessione dal Comune per 99 anni - con i numeri non ha mai scherzato. Oltremare e Aquafan - creature del Gruppo - viaggiano sulle 800mila presenze l’anno. Benzi, parla di «nuova offerta turistica e fonte di attività economiche che aiuterà Rimini.

Nel progetto c’è un grande potenziale di successo perché ‘Rimini & Rimini’ corrisponde alla nuova domanda dei tanti turismi diversi. E si affiancherà a fiera, palacongressi, darsena, auditorium e università che stanno trasformando Rimini da una capitale del turismo a 3 stelle a una a 6 stelle». Gongola anche il sindaco, Alberto Ravaioli, per il quale «è stato fondamentale il rapporto pubblico-privato, e c’è stato un piccolo capolavoro di diplomazia degli uffici comunali per superare i tanti nodi giuridico-amministrativi che una realizzazione così grande comporta».

«L’interesse pubblico non è solo nelle parti pubbliche (al Comune restano tra l’altro le ‘tre casette’), ma nel respiro dell’intervento» (Gamberini). L’architetto Kipar ha sottolineato che «Rimini coniugherà convivenza con cultura. La città, come una foglia, ha bisogno di densità e permeabilità». A domanda sui finanziamenti bancari, Benzi ha risposto che «tira aria difficile, ma per i progetti forti, come questo, le banche sono disponibili». Possibilista Kipar sull’idea di «togliere urbanizzazione in parti delle città dove non servono, per spostarle in maniera innovativa». Il principio, ha detto Gamberini, sarà un tema tenuto presente nel nuovo Psc, Piano strutturale comunale.

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