Due comitati sgonfiano la sfilata dei mostri. I maxi-palloni bocciati da Abissinia e S. Lorenzo

NON SOLO il concerto con Franco Battiato. La Notte Rosa a Riccione si gioca su tre parate di creature marine lunghe fino a 20 metri, formate da una miriade di palloncini.

Ma non tutti stanno al gioco. Sirene, polipi, ostriche, meduse e la «Nave dei sogni» sfileranno ovunque, tranne all’Abissinia e a San Lorenzo, dove i comitati d’area al passaggio del corteo con relativo intrattenimento hanno preferito investire i soldi chiesti solo per l’adesione (2.500 euro) in show e concerti. Niente parata e niente animazione. Marciano da soli. Con propri eventi. Anche perché, per avere un po’ d’intrattenimento in più, avrebbero dovuto aggiungere altri soldi, come hanno fatto i consorzi d’area di viale Ceccarini e della darsena – lungomare.

L’adesione, soprattutto a San Lorenzo, avrebbe prosciugato buona parte del budget. I negozianti, capitanati da Elio Mainardi, hanno quindi preferito ingaggiare il complesso de I Discepoli che si esibirà fino a tarda notte nella nuova piazza. All’Abissinia, invece, il presidente Ivan Severini ha scelto di prendere per la gola il popolo rosa. Ha lanciato l’idea del dolce «Notte Rosa», una mousse di Maurizio Urbinati con petali di rosa che emanano l’odore dello stesso fiore. Sarà distribuito gratis durante il Capodanno della riviera, mentre dopo si potrà gustare nei ristoranti più «in» di Riccione. Per il resto la performance è affidata alla signora Coriandoli, alias Maurizio Ferrini.
Per tornare allo spettacolo di sculture volanti all’elio, a cura di Tommaso Morgantini della Boloon Express shop di Riccione. Lo scopo è attirare l’attenzione delle tv che potranno assistere al lancio di 3.000 messaggi scritti dai partecipanti della festa. Il costo del progetto è di 30mila euro, di cui 10mila a carico del Comune, e il resto dei comitati che si suddivideranno la cifra in base all’animazione richiesta. E’ più del doppio la cifra offerta dal comitato d’area del «salotto», e anche dagli operatori del porto.

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