Bologna 'La mia Esmeralda senza il fantasma di Lola'. Sabrina De Siena protagonista di 'Notre Dame’
Notizia pubblicata il 04 marzo 2009
Categoria notizia : Spettacoli
SI definisce una spugna e non solo per essere stata preceduta nel ruolo di Esmeralda da una collega diventata icona come Lola Ponce. Sabrina De Siena si dichiara debitrice anche di Ilaria Andreini e Chiara Di Bari. «Però — specifica a scanso di equivoci — il personaggio è poi diventato mio. Se così non fosse, rischierei di non essere naturale.
Ciò non toglie che sia emozionante entrare in una produzione come Notre Dame de Paris e personalmente mi auguro di avere anche solo la metà del successo di Lola, che peraltro quest’estate ho conosciuto».
E’ CON QUESTE credenziali che la quasi ventiseienne (compleanno il 4 luglio) De Siena debutta stasera nella prima delle cinque date (ma gli spettacoli sono sei perché sabato oltre che alle 21 il musical farà la pomeridiana delle 16) ospitate dalla Futurshow Station di Casalecchio (via Gino Cervi 2).
Per chi la vedrà stasera per la prima volta, come potrebbe descriversi?
«Ho cominciato a studiare piano all’età di sei anni e l’ho fatto per un decennio. Ed è stato proprio il mio insegnante a scoprire che ero anche intonata così a sette anni ho partecipato alle prime manifestazioni canore, approdando successivamente a un gruppo rock poi al piano bar, infine al provino per Dracula, trascinata a forza da un amico. L’anno scorso ho poi fatto Il conte di Montecristo con Gino Landi, e ora eccomi qui».
L’ambizione è ovviamente di continuare...
«Dopo quest’ancora lunga tournée con Notre Dame, dovremmo in inverno riprendere anche Dracula. Comunque se mi va male posso sempre fare la prof di lettere. Ho una laurea specialistica in Filologia Classica ed è un’alternativa che non mi dispiace».
Dopo otto anni che cosa ha ancora da dire “Notre Dame” al grande pubblico?
«I teatri sono sempre pieni quindi evidentemente non ha perso smalto con gli anni, data anche l’attualità, credo, dei temi affrontati. L’amore, per esempio, è universale, eterno. E poi è un musical che sprigiona tanta energia e cambiando sempre cast non rischia di stancare mai».
Che cosa l’accomuna e che cosa, invece, la discosta da Esmeralda?
«Il personaggio è più ragazzino di me, per cui la voglia di vivere è uguale ma chiaramente la mia consapevolezza è maggiore. Lei s’innamora e non si rende conto che viene presa in giro. Io credo di riuscire a riconoscere i sentimenti che una persona prova per me, per cui tornare nei panni di una sedicenne non è semplice. Per fortuna interiormente sono ancora molto bambina, vivo un’eterna pubertà che nella fattispecie mi ha aiutata. Poi le sono molto vicina per la passionalità».
Tecnicamente invece la parte quali difficoltà ha riservato?
«Nella partitura musicale mi ci sono ritrovata perfettamente mentre magari ho avuto meno agio nell’affrontare la parte coreografica, nell’associare al movimento il canto. E’ un ruolo fisicamente impegnativo che mi costringe, per esempio, a fare una corsetta prima di entrare in scena per fare fiato. Esmeralda è un giamburrasca che non sta ferma un attimo».
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