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Tanta gente grazie alle mostre di Ravenna e Forlì

Notizia pubblicata il 14 aprile 2009



Categoria notizia : Turismo


SPUNTA un poco di sole, ed eccoli, finalmente, i turisti sbucare in città, al mare, nelle gelaterie, in fila per comprare la piadina, ovunque.

A dire il vero questo ponte pasquale non è stato proprio all’altezza delle aspettative. Così Cervia era sì piena di gente in movimento, però, dicono gli operatori «speriamo nel prossimo fine settimana, perché questo è stato sgonfio».

La gente non manca ma, come dice Roberta Penso, presidente degli albergatori Confesercenti «è stata una Pasqua al di sotto delle aspettative, causa previsioni meteo sbagliate, le reazioni emotive innescata dal terremoto e un po’ di crisi economica».

Il fattore meteo e il problema delle previsioni meteo sbagliate sono determinanti e secondo la Penso «lo saranno sempre di più: la gente aspetta all’ultimo per prenotare e per partire, ma se i meteorologi danno bollettini con largo anticipo sbagliati, si crea una psicosi da tempo incerto». E incerto a quanto pare è anche questo inizio di stagione turistica, che i più ottimisti pensano sia solo rimandata. «La città era pronta — aggiunge Penso — ora aspettiamo il 25 aprile».

UNA VENTATA di ottimismo la porta Terenzio Medri, presidente degli albergatori Ascom, per il quale «gli operatori sono contenti solo quando si va in overbooking. Un po’ di movimento c’è stato, le strutture che hanno riqualificato e che si sono mosse bene, anche sulla promozione, hanno lavorato, ma complessivamente siamo ancora un po’ scarichi. Serve maggior attenzione da parte del territorio. I nostri letti devono essere sempre caldi. Il turismo è il motore di tutto, per questo serve più impresa e meno politica. Solo in questo modo riempiamo le nostre camere».
NOTIZIE positive arrivano dai ristoranti, per lo più pieni durante questo fine settimana, e dai parchi tematici, visitati da famiglie con bambini, ma non presi d’assalto come ci si aspettava.

Se il mare è ancora troppo legato alle condizioni meteo, la città d’arte ha altri elementi di disturbo. Da Ravenna lo ricorda Filippo Donati, di Confesercenti, scrivendo su Facebook di «troppi parcheggiatori abusivi per la città e nessun vigile urbano in giro» e aggiungendo che «i turisti sono scoraggiati da questa città, dove per vedere un monumento occorre pagare l’ingresso per cinque». Si parla da tempo di una card con ingresso unico, ma ancora di fatto non c’è. Eppure sulla città d’arte puntano tutti, a cominciare da Graziano Parenti, presidente di Ascom Ravenna, per il quale «i dati nazionali dicono che l’interesse per le città d’arte in questo primo fine settimana di quasi estate, c’è stato. Nei prossimi giorni sapremo come sono andate le cose per i nostri operatori. Il movimento c’è stato. Dobbiamo puntare di più sulla città d’arte, continuo a ripeterlo. Il futuro sta nel turismo».

D’ALTRA parte il connubio fra turismo e divertimento, ma anche fra turismo e cultura può essere vincente, come sottolinea Cesare Brusi, direttore di Ascom Cervia. «Se la gente è venuta, a dispetto del tempo ballerino, della crisi e di tutto il resto, lo dobbiamo alle grandi mostre di Ravenna e di Forlì, ma anche alle mille opportunità del territorio, da Mirabilandia, ai mosaici, passando, ovviamente, per il nostro mare».

foto by http://www.flickr.com/photos/leon_77/