
Stasera a Modena, il 27 aprile a Bologna
Notizia pubblicata il 27 marzo 2009
Categoria notizia : Eventi
FILIPPO sentiva di voler vivere di musica, quasi fosse nato con la chitarra in mano. Filippo la gavetta l’ha conosciuta davvero, ha suonato da ragazzino nei locali vicino casa, a Sassuolo.
Filippo Neviani è diventato, pian piano, Nek, lavorando, scrivendo, respirando musica. Oggi Nek torna a casa, stasera alle 21 è in concerto al Palapanini di Modena, il 27 aprile al teatro EuropAuditorium di Bologna, due momenti speciali per un artista che festeggia il decimo album di inediti e, calcolando pure la gavetta, quasi vent’anni di musica.
Un album nuovo, una vita serena, come sta oggi Filippo, in arte Nek?
«Sono felice, torno sul palco con un entusiasmo incredibile. Ho voluto uno spettacolo importante ma che avesse sempre al centro la musica, la mia storia, il mio presente».
Il presente si intitola “Un altra direzione” ed è l’album che contiene pure il duetto con Craig David, la versione per metà italiana di “Walking Away”. Si cambia strada?
«In realtà tutta la vita è un continuo cambio di direzione. Per me è un po’ così, non potrei restar fermo sulle cose già fatte, voglio andare un po’ più in là. Il duetto con Craig David è nato così, per sfida e per provare. Mi hanno contattato che ero in vacanza, mi è stato chiesto di mettere in italiano pare di quella canzone. L’ho fatto in una settimana, con un po’ di preoccupazione perché le traduzioni mi spaventano sempre, mi pare quasi di violentare una canzone. E invece la mia versione è piaciuta, abbiamo registrato in pochi giorni, a Londra, e chissà che non si possa fare altro in futuro».
Lei la gavetta l’ha fatta davvero, passando per Castrocaro, Sanremo, il Festivalbar. Oggi le cose sono un po’ diverse, basta X Factor e Amici e si diventa star...
«Non posso giudicare nessuno, i giovani che hanno vinto Sanremo quest’anno magari ci hanno messo l’anima e l’impegno. Quello che non mi piace è l’atteggiamento delle case discografiche che stanno ferme, ad aspettare che un reality confezioni il cantante da produrre, già bello e pronto come fosse un piatto di pasta precotto. Io sono ancora legato ai miei inizi, a quelle serate da sconosciuto e alle emozioni vere, vissute sul serio quando una canzone su cui hai sudato piace, vende, si canta per la strada».
Com’è suonare a casa, a Modena prima e a Bologna poi?
«Modena è davvero casa e l’emozione senz’altro si sente. Bologna l’ho sempre vista come la grande città, da ragazzino andavo per fare qualcosa di trasgressivo. Sarò emozionato e credo che si sentirà. Ci saranno gli amici, gli affetti, sarà un po’ come tornare indietro nel mio tempo e nella mia storia di artista».
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