Sulle multe Vigili spediti tra i negozi
Notizia pubblicata il 29 ottobre 2008
Categoria notizia : Turismo
ALTRO che deroga. Per chi aprirà comunque i battenti sabato saranno guai seri. Non hanno alcuna intenzione di fare ‘sconti' o di chiudere un occhio. Nè a palazzo Garampi nè tanto meno altrove.
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C'é un accordo preciso tra tutti i Comuni, anche se Cattolica non l'ha rispettato noi non verremo meno al patto», ribadisce il vice sindaco di Rimini Maurizio Melucci, che ieri ha affrontato il tema della possibile deroga per la festa di Ognissanti anche in giunta. Discorso chiuso. Non ci saranno deroghe, tutt'altro... Sabato a Rimini, così come a Riccione, a Santarcangelo, a Bellaria e in tutti gli altri comuni del Riminese (Cattolica esclusa), chi alzerà la serranda rischierà seriamente di prendersi i 1032 euro di multa previsti dalla legge regionale.
«Faremo rispettare l'ordinanza, non possiamo far altro. Che senso avrebbe negare la deroga e poi chiudere un occhio?», sottolinea Melucci. Ecco perchè «ci saranno i controlli, da parte della polizia municipale e di quella amministrativa». E chi verrà ‘pizzicato' a lavorare «sarà inevitabilmente multato», promette Melucci. E come Rimini si comporteranno anche gli altri Comuni.
IL ‘FRONTE' del «no» alla deroga per l'1 novembre, uno dei tre festivi per i quali nel Riminese si é decisa (su indicazioni della legge regionale) la chiusura obbligatoria di tutti gli esercizi, continua a reggere nonostante anche nella giornata di ieri le categorie abbiano fatto pressione sulle amministrazioni comunali, per chieder loro di rivedere le decisioni. «E' un errore strategico negare la deroga per sabato — attacca la Cna — Il problema é alla base: quando ci sono stati i vari incontri, la scorsa primavera, i Comuni non avrebbero dovuto prevedere chiusure obbligatorie per alcuna festività , almeno per quanto riguarda i negozi e le attività in centro storico e in zona mare. Diverso é il discorso dei centri commerciali e degli Iper».
Alessandro Andreini, nuovo presidente provinciale di Confcommercio, assicura che la sua associazione «tenterà di tutto, fino all'ultimo, per ottenere dai Comuni la deroga e poter così permettere ai negozi di lavorare sabato. Anche ieri i nostri uffici sono stati tempestati di telefonate: molti nostri associati ci hanno detto che di essere intenzionati a rischiare. Sabato dunque lavoreranno, pur sapendo di poter incappare in una multa. Il momento é così critico, che i Comuni dovrebbero tornare sui loro passi e concedere la deroga».
A RICCIONE, deroga o non deroga, molte boutique di viale Ceccarini lavoreranno. Nonostante il presidente del consorzio del viale, Giorgio Mignani, ritenga giusta la chiusura. «Ma in viale Ceccarini siamo in molti decisi a lavorare. Sabato che vengano a farci la multa — lancia la sfida Anna Baleani, la titolare dell'omonima gioielleria — Non é certo questo che ci farà arrabbiare. Quello che ci manda in bestia é quest'assurda ordinanza». E per Lucia Baleani, ex presidente di Confcommercio Riccione, «la colpa é da attribuire anche alla stessa Confcommercio, che ha permesso questa situazione senza lottare...». In ogni caso sabato in viale Ceccarini, così come in centro storico a Rimini, alcune grandi firme e diversi negozi delle grandi catene resteranno aperti. Alla faccia dell'ordinanza.
MA MELUCCI, uno dei fautori in primavera della proposta delle tre giornate obbligatorie per tutti (oltre a Ognissanti ci sono Natale e Capodanno) approvata dai vari Comuni, proprio non ne vuole sapere. Anche perchè «a Rimini nessuno vieta ai negozianti di stare aperti alla domenica, e non solo in quella del 2 novembre. Si stanno facendo tante storie per 3 giorni su 365 all'anno, quando ce ne sono molti altri nei quali i negozi possono stare aperti, senza rischiare alcunchè». Il vice sindaco rifiuta categoricamente di essere etichettato come «quello che fa gli interessi dei sindacati». «Se fosse per me i negozi potrebbero restare aperti sempre, ogni giorno, 24 ore su 24. Ma c'é una legge regionale, e abbiamo tentato di rispettarla al meglio, andando incontro alle esigenze di un territorio particolare come quello di Rimini».
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