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'Nato da donna': quattro donne del mito che si confrontano con la propria fragilità
Notizia pubblicata il 30 dicembre 2009
Categoria notizia : Cultura
RIMINI - Cosa resta ai giorni nostri degli ideali, delle aspirazioni, delle pulsioni dell'antichità? E una domanda niente affallo scontata - che ha fallo scaturire "Nato da donna", diretto da Stefania Succitti, che ha debuttato lo scorso week end al Mulino di Amleto. In scena quattro donne del mito, a confrontarsi con le proprie fragilità, le proprie paure, i propri errori.
Penelope, Cassandra, Polissena, Teti, riportate ai giorni nostri per vedere se l'attesa del grande amore, il desiderio del potere (appartenente oggi come allora all'universo maschile) la seduzione e la maternità sono cambiate.
"Nato da donna" è uno spettacolo sicuramente perfettibile, ma con una regia ricca ed allenta ai dettagli. Con elementi in scena che hanno saputo caratterizzare momenti e personaggi, dalla cornice vuota appesa in primo piano dietro cui Penelope in attesa del ritorno di Ulisse, si specchia nel passare delle stagioni, oppure la palla con cui danza Teti a simboleggiare il "pancione", la maternità. E poi c'è l'acqua che caratterizza e che permea l'intero spellacolo, l'acqua simbolo di vita e simbolo di maternità (''Fai come l'acqua. Non opporti. Quando cercano di afferrarti, prova a scivolargli tra le dita. Ondeggia").
L'acqua come elemenlo purificatore. Perché è sempre - dal ventre di una donna che nasce un bambino che poi diventerà ragazzo, e uomo, e anziano. Ci sono tulle le fasi della vila, in quel mistero. In quella necessità di nascita, lì dove l'acqua è generatrice ma anche simbolo infinito del viaggio. Della stessa ragione del viaggio: viaggiare.
Il messaggio che filtra da questo lavoro non è semplice, ma va oltre la facciata del mito proposto a scuola: i personaggi sono scavati in profondità, dentro e dietro la maschera. Per superare l'ostacolo visivo, la suggestione del suono, il gesto del corpo, le mani che si muovono, il mento che vira, osserva, si sposta. La nascita di una nuova vita. Necessaria.