Capelli grigi ma il sound resta ruggente. Naima, omaggio al "progressive"
Notizia pubblicata il 06 gennaio 2008
Categoria notizia : Spettacoli
GENESIS, Police, Led Zeppelin: perchè i fan si esaltano tanto per le reunion di signori con pancetta prominente, capigliatura grigia ed età pensionabile? Forse perchè la musica degli anni Settanta é stata formidabile, anzi, imbattibile. E allora meglio riascoltare suite di 40 anni fa piuttosto che le canzontette stiracchiate oggi dalle radio. E' per questo che il Naima Club di Forlì, forte del fragoroso sold out novembrino della Pfm, lancia la rassegna del progressive rock made in Italy.
E LA MENTE torna sempre agli anni Settanta: in Italia comandava il rock barocco di Genesis, Lindisfarne, Gentle Giant, Yes, King Crimson e Van der Graaf Generator. L'inevitabile spirito emulativo partorì vari gruppi-fotocopia italiani, alcuni dei quali li vedremo salire sul palco del Naima. Si comincia il 1 febbraio: dice niente il nome Delirium? Band genovese, nel 1971 diede alle stampe l'lp Dolce acqua. Ingenuo pop melodico cantato da un imberbe, candido Ivano Fossati, anche alle prese col flauto. Beata gioventù, tre dischi e stop, con Ivano che fa le valigie e decolla verso il firmamento della canzone d'autore italica.
Cinque anni fa, zitti zitti, i Delirium si sono rimessi insieme, pubblicando un cd live. E nei loro show non manca mai la mitica Jesahel. L'8 febbraio suoneranno gli Arancia Meccanica, ma l'attesa é tutta per il 15 febbraio, sera dello show del Banco del Mutuo Soccorso. 35 anni fa in Italia il progressive rock batteva soprattutto nei petti loro e della Pfm. Quest'ultima ebbe maggior fortuna, specie all'estero, ma il Banco coltivava uno stile più personale. E soprattutto aveva un cantante vero: Francesco Di Giacomo era ed é un grande vocalist, una figura carismatica, con quella sua sagoma un po' caricaturale, se vogliamo, ma anche magnetica. Il primo album, classe 1972, con la celebre copertina a salvadanaio, é choccante come una scarica di pugni: la bellezza ineguagliabile di Rip, il recitato de In volo', la suite Il giardino del mago' racchiudono i semi del rock italiano, ma anche dischi come Darwin e Io sono nato libero sono opere di peso. Sarà per questo che il Banco ha ancora il suo bello stuolo di discepoli.
INFINE IL ROCK made in Italy di una volta dà appuntamento al 26 aprile: sul palco gli Osanna. Incredibile, eppure é proprio la band napoletana che secoli fa sminuzzava la tradizione folk partenopea con briciole di rock rubate ai giganti inglesi. Negli anni Settanta erano popolarissimi specie presso gli studenti, con un prog barocco sulla breccia fino al 1978, e poi spazzato via dalle onde punk. Nel 2001 però la sacra restaurazione ha recuperato anche loro, gli Osanna, resuscitati dai componenti storici Lino Vairetti e Danilo Rustici capaci di incidere subito un album, Take boom. Come per dire: il rock sinfonico made in Italy é ancora qui.
IL CARTELLONE 2008 del Naima però non si limita solo al progressive italiano. In cartellone altri concerti interessanti: il 22 febbraio il recital a quattro mani di Mimmo Locasciulli, al piano, accompagnato da Greg Cohen, contrabbassista di Tow Waits in uno show fortemente debitore del cantautore statunitense. Il 21 marzo toccherà alle Grand Mother Re-invented, la band del povero Frank Zappa, il 28 marzo alla coppia Tuck & Patti, l'11 aprile alla follia etno-jazz del matrimonio fra la Kocani Orkestar, Antonello Salis e Paolo Fresu. Per un anno di grande musica. Â
(photo by foncu)