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Il futuro del naima club. Venticinque candeline sulle note di qualità 

Notizia pubblicata il 01 marzo 2008



Categoria notizia : Night Life


TUTTO INIZIà’ in una serata fra amici, come in un film di Salvatores. Era il 1983, la new wave una stazione già  superata, allora comandavano i dandy, il pop elettronico: strati di fard sul viso e sintetizzatori sparati alle stelle. Solo un pazzo poteva fondare un jazz club, figurarsi a Forlì, patria del liscio. Eppure lui, Michele Minisci, lo fece.

E oggi il Naima é ancora qui: ha cambiato pelle, musica, casa, ma ha resistito a un tempo che frantuma ogni cosa. Venticinque anni fa, il tempo per traslocare tre volte. All'inizio fu il Ciaika, a San Martino in Strada, frazione forlivese. Poi nel 1988 la Vecchia Stazione, il nido più intrigante, a due passi dai binari: il treno che passava verso le 22.30 era il segnale che il concerto poteva iniziare. Sfrecciava così vicino che i bicchieri tintinnavano in un'atmosfera avvolta dal fumo delle sigarette.

Poi dal 1995 la sede attuale, più capiente, a poca distanza dal casello dell'A14. Venticinque anni, in Italia solo le Scimmie di Milano e l'Alexander Platz di Roma possono vantare simile longevità . E allora il traguardo va festeggiato, con una serie di celebrazioni che monopolizzeranno il 2008. Il primo atto é simbolico: 7 marzo, con un omaggio a Chet Baker. Il trombettista dalla faccia d'angelo invecchiato troppo precocemente suonò al Naima nel 1984, quattro anni prima della sua morte assurda, ad Amsterdam. E il club forlivese lo ricorderà  prima con la proiezione dello straziante film-testamento Let's get lost, poi con il concerto del quartetto di Marco Tamburini.

Ma é solo l'inizio. Il 19 maggio partirà  da Rimini la carovana del blues, sì, perchè nel 2005 il Naima é diventata la Casa del Blues. Le mode cambiano e dagli anni Novanta il club ha smesso di votarsi al jazz per lasciarsi contaminare da tutta la musica. Forse ha perso in purezza, però ha conquistato una notorietà  maggiore. E allora la carovana percorrerà  tutta la via Emilia, con un pullman carico di musicisti che improvviserà  ogni sera concertini per le piazze della regione. Inoltre il 6 luglio, a Marina di Ravenna, si svolgerà  la prima regata blues, nell'ambito di Festivela, con performance musicali e un concerto finale.

Il 15 settembre poi il Naima si trasferirà  negli Stati Uniti, un viaggio aperto a tutti che in 12 giorni, partendo da Memphis, vivrà  la massima esaltazione al Delta Blues Heritage festival. Una volta tornati a casa ancora celebrazioni: tra queste la presentazione del progetto Bella Vista Social Club, un supergruppo fra swing e liscio, con musicisti ultrasettantenni. E il pensiero non potrà  che volare a Germano Montefiori, uno che alla musica ha dato tanto. Proprio come il Naima.
(photo by http://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

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