«Corale dell'Alzheimer» al museo di Casadei. Usano la musica del maestro come terapia
Notizia pubblicata il 17 aprile 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
UNA VENTINA di persone col morbo di Alzheimer sono arrivati ieri da Bozzolo in provincia di Mantova a Savignano per visitare la casa museo di Secondo Casadei, il papà del liscio romagnolo scomparso il 19 novembre 1971.
E' il gruppo di malati saliti alla ribalta della cronaca perché la loro terapia consiste proprio nella musica e nel ballo folkloristico romagnoli. E i risultati sembrano essere davvero straordinari. La notizia era arrivata l'anno scorso alle edizioni musicali Casadei Sonora.
IL MUSICOTERAPISTA Mentore Daolio che opera nelle case di riposo Domus Pasotelli Romani e all'istituto Monsignor Mazzali entrambi di Mantova, aiuta con la musica i malati di Alzheimer. Ieri, accolti da Riccarda Casadei figlia di Secondo, dalla sua famiglia e da alcuni curiosi, prima hanno assitito all'esibizione di una coppia di ballerini del gruppo "Alla Casadei" di Bruno Malpassi con gli sciucarein sul piazzale di casa Casadei e poi é stato fatto ascoltare una parte del concerto che viene portato in giro nei teatri e nelle piazze a cura della "Corale dell'Alzheimer", costituita a Mantova. Hanno cantato fra le tante canzoni, Romagna Mia, Adriana, Maria, Nuvolari accompagnati alle tastiere dai musicisti mantovani Franco Spitti e Augusto Buccinotti e al violino da Alberto Germiniasi.
Dice Mentore Daolio: « E' proprio la valenza popolare di questa musica e la capacità di riattivare i ricordi passati che diventa di straordinaria importanza per le persone malate di demenza, che perdono progressivamente la capacità di ricordare oltre a tutte le altre funzioni cognitive. L'idea di riproporre un percorso per ricordare quel tempo a persone con demenza, nasce proprio dalla volontà di tenere viva la memoria personale e di gruppo, aiutandoci con la musica energica e popolare di Secondo Casadei.
Una o due volte la settimana lavoriamo con un gruppo di 10-12 persone, io conduco la conversazione con una volontaria che mi affianca, facciamo ascoltare la musica, guardare le videocassette con i filmati di orchestre che propongono la musica di Secondo Casadei, li facciamo ballare valzer, polka e mazurka e poi cantare insieme». Daolio dice che i risultati sono ottimi: «Anche chi non ha mai ballato impara subito e tengono in mente tutti i testi delle canzoni. Per questo hanno deciso di continuare a proporre il liscio come terapia contro la progressione della malattia dell'Alzheimer. I famigliari degli ammalati sono contentissimi. Per diversi pazienti sono state ridotte le cure e i medicinali. Fra di loro c'é anche una 96enne che canta e balla».