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Banco di prova per il Motor Show. Roversi Monaco: I risultati dell’edizione 2010 saranno determinanti
Notizia pubblicata il 20 novembre 2010
Categoria notizia : Eventi
Il braccio di ferro tra la Fiera di Bologna e Promotor, la società controllata dal colosso francese Gl Events che organizza il Motor Show, di fatto, è appena all'inizio. Dopo le scintille sull'ipotesi ventilata da Promotor
e stoppata dall'expo di una manifestazione itinerante negli anni dispari (quando la kermesse non si tiene sotto l'egida internazionale e con i finanziamenti dell'Oica), ben altre questioni sono da definire.
Perché, per quanto quest'anno sia stata annunciata la presenza del 90% delle case automobilistiche, Fiat in primis, la manifestazione che si aprirà a Bologna dal 4 dicembre è piuttosto lontana dai fasti precedenti all'edizione d'emergenza del 2009: 25.000 metri quadrati contro i 50.000 degli anni d'oro. E non è solo un problema di spazi venduti, perché di mezzo c'è il contratto che lega Promotor alla Fiera fino al 2015 (con la possibilità di rinnovo di altri cinque anni), che prevede che gli organizzatori garantiscano all'expo (propietario del marchio Motor Show) l'occupazione di almeno 50.000 metri quadrati e un corrispettivo di tre milioni di euro.
Lo schema è già saltato l'anno scorso, dopo il forfait di Fiat e, a cascata, delle altre case, tanto che, per salvare l'evento, fu firmato un accordo tra via Michelino e Promotor che congela anche per quest'anno le clausole contrattuali. «Non vorrei che Promotor cercasse un'exit strategy rispetto al contratto», azzarda Duccio Campagnoli, membro del cda della Fiera, in prima linea lo scorso anno a difesa della kermesse.
Il presidente della Fiera, Fabio Roversi Monaco, lo dice chiaro e tondo: per il Motor Show l'edizione di quest'anno «sarà un banco di prova rilevante: aspettiamo di verificare come funziona, visto che avrà la presenza della Fiat e di tutte le marche principali». Per il resto, l'expo conferma lo stop all'ipotesi di realizzare una manifestazione itinerante, che tocchi altre città italiane, negli anni in cui l'evento sui motori non è inserito nel calendario dell'Oica. «Non è una cosa che ci appassiona, noi continuiamo ad avere come riferimento il nostro territorio», conferma il direttore della Fiera, Alessandro Savoia. «Del resto - aggiunge - Bologna ha una capacità di attrattiva baricentrica, che nessun'altra sede può avere.
Con questa consapevolezza ci permettiamo di non essere d'accordo. E poi, abbiamo rapporti regolati da contratti che dicono che Bologna è e Bologna sarà ». Niente toglie che nell'anno del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia possa svolgersi un salone celebrativo a Torino. «Ma il 150esimo viene una volta sola», puntualizza Savoia. Insomma, l'idea del Motor Show itinerante «è da scartare. Anche perché nessuno dei saloni dell'auto lo è». Negli anni in cui la manifestazione non è inserita nel calendario Oica, «c’è modo di immaginare qualcosa di diverso, ma sul fatto che il Motor Show si svolga a Bologna - garantisce il direttore - si può stare tranquilli».
Intanto, ieri mattina il cda della Fiera ha fatto il punto sulle manifestazioni che si sono svolte negli ultimi mesi. «Sono andate bene, sia in termini di spazi che di visitatori, soprattutto stranieri», conferma Savoia. «Si sta muovendo qualcosa - spiega il direttore - in particolare sul fronte delle aziende e degli operatori professionali. Il trend visto all'inizio dell'anno si è rafforzato. Stiamo facendo di tutto per migliorare il risultato ». A corroborare la lettura di Savoia, i dati sull'andamento di Eima, che si è chiusa con una crescita dei visitatori del 18%. Alla luce di questi risultati verranno fatte alcune considerazioni in vista della predisposizione del budget per il 2011 (Eima non ci sarà e il Motor Show sarà più piccolo), che verrà presentato all'ultimo cda di dicembre. «Un punto di verifica importante visti i risultati di questi mesi», ammette Savoia.