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Riccione Convegni. Dalle ‘stelle’ alle mostre nell’ex colonia Enel.Nel futuro un albergo aperto agli eventi culturali

Notizia pubblicata il 15 marzo 2009



Categoria notizia : Cultura


«L’EX COLONIA Enel può essere trasformata in un centro internazionale di incontro culturale, aperto a tutti i giovani del mondo che qui, in una piccola parte alberghiera, potrebbero pure dormire». L’idea è stata lanciata ieri al Palazzo del Turismo, durante la giornata di studi sull’Enel, da uno dei guru dell’architettura, Paolo Ceccarelli, già docente delle università di Venezia e Ferrara, nonché di diversi atenei stranieri, cinesi e brasiliani.

La proposta sul «monumento», firmato dall’architetto Giancarlo De Carlo, ben si sposa con la «suggestione» lanciata dal sindaco Daniele Imola che vorrebbe, invece, trasformare l’edificio «in un hotel della cultura, rivolto a un target di appassionati, e capace di ospitare anche delle mostre».
Come specifica il primo cittadino: «Questa idea non è alternativa, ma complementare a quella di Ceccarelli. Quindi aggiunge: «Parliamo di un turismo di nicchia, ma è importante. In Francia funziona molto bene.

Come già anticipato, sulla colonia noi abbiamo interrotto tutto, aspettiamo notizie dalla Sovrintendenza e un nuovo progetto da parte dei proprietari». Perplessità sulla salvaguardia della colonia? «Nessun dubbio. Intanto abbiamo colto nuove suggestioni. L’incontro di ieri è servito a far capire che non si possono fare voli pindarici. Quelli non portano a niente. Non si può fare un museo in una struttura nata per servizi». Il professor Ceccarelli che ieri ha partecipato all’iniziativa promossa dall’Ordine degli architetti di Rimini, assieme a una schiera di colleghi, spiega meglio la sua proposta.

«In questo centro internazionale di cultura _ dice _ si possono tenere incontri sui problemi pedagogici con bimbi, su questioni di architettura e problemi di recupero degli edifici di architettura contemporanea. Come pensa pure il sindaco, si tratta di creare un polo, con una piccola parte alberghiera, ma con stagionalità più lunga. Per tutto questo potrebbero esserci anche finanziamenti europei». Secondo l’architetto Ceccarelli l’idea può funzionare. A proposito cita come esempio un’esperienza analoga fatta vicino a Lucca con un altro edificio che ha dato subito i suoi frutti. «C’è pure fame di queste cose», conclude.

Di questo è convinto anche Marco Zaoli, presidente dell’Ordine degli architetti di Rimini che si appella alla «salvaguardia interna ed esterna della colonia, vista come un punto dove si va pure a mangiare e a dormire. Un centro simbolo dell’architettura contemporanea italiana, perché l’Enel è un bene collettivo». Quindi avverte: «Continueremo a dare il nostro contributo». Ieri dopo l’incontro e la tavola rotonda al Palazzo del Turismo, dove, nonostante l’invito, tecnici e proprietari della colonia non si sono presentati, tutti gli architetti sono andati a visitare l’edificio in viale Torino. Hanno trovato cancelli chiusi e tutto recintato, ma c’è chi alla perlustrazione non ha comunque rinunciato. In tanti, dopo aver spedito centinaia di mail al sindaco per chiedere la salvaguardia dell’opera di De Carlo, per vedere l’Enel avevano percorso tantissimi chilometri.n.c.

foto by http://www.flickr.com/photos/