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Grandi Mostre in arrivo nel 2010 a Rimini

Notizia pubblicata il 28 dicembre 2009



Categoria notizia : Cultura


Gli anni meravigliosi di Goldin.Il prossimo appuntamento è con la mostra dedicata alla Parigi di fine Ottocento. Settanta opere da musei europei e statunitensi. Mentre la mostra in corso a Castel Sismondo con i capolavori bostoniani continua a richiamare visitatori (Da Remhrandt a Gauguin a Picasso), Marco Goldin presenta i nuovi appuntamenti del prossimo autunno 2010, confermando il successo dell'idea condivisa da Linea d'Ombra (di cui Goldin è direttore) con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini.

PARIGI. GLI ANNI MERAVIGLIOSI Impressionismo contro Salon (Rimini, Castel Sismondo 23 ottobre 2010 - 27 marzo 2011)

CARAVAGGIO E ALTRI PITTORI DEL SEICENTO Capolavori dal Wadsworth ( Rimini, Castel Sismondo 23 ottobre 2010 - 27 marzo 2011

Da una parte ci sarà il tardo Ottocento europeo, periodo artistico privilegiato dal curatore, con la Parigi dei pittori impressionisti e degli artisti da "Salon" e dall'altra il Seicento di Caravaggio e dei suoi compagni di viaggio (Caravaggio e altri pittori del Seicento. Capolavori dal Wadswcrth Atheneum di Hartford)
Non solo impressionismo perciò, anzi il progetto è quello di lasciare parlare la storia così come accade nella capitale europea dell'arte nella seconda metà dell'Ottocento: Parigi. Gli anni meravigliosi. Impressionismo contro Salon. Perché l'impressionismo è un movimento che nasce in contrasto con una realtà culturale dai lineamenti ben definiti legata all'Accademia, agli atelier dei pittori, alle esposizioni ufficiali e al pubblico, molto più intensa e sorprendente di quanto siamo abituati a immaginare. II Novecento l'ha dimenticata, dovendosi prendere cura dell'eredità impressionista.
E nel farlo è sembrato che 'i rifiutati' potessero affermare meglio la loro grandezza in solitudine, privati del confronto. Ma questo non è vero, anche l'esperienza impressionista, per essere compresa pienamente, deve essere valutata nel contesto in cui ha preso forma. L'operazione di Marco Goldin ci darà l'occasione di rivivere la meraviglia di quegli anni nella capitale francese, senza filtri. Il Salon rappresenta ancora l'unico luogo di esposizione pubblica, così l'Académie de France mantiene il suo ruolo decisionale e l'Ecole des Beaux-Arts si fregia del suo passato.
NeI1863 quando i tre quinti delle opere presentate al Salon vengono rifiutati, l'imperatore Napoleone III (1852- 1870) è costretto a correre ai ripari, istituendo una mostra collaterale in grado di accogliere proprio questi ultimi. Ma il nome non è rassicurante, "Salon des Refusés", tanto che non tutti decidono di prendervi parte (il catalogo curato dagli stessi artisti presenta delle lacune significative, c'è chi non vuole infatti legare a vita il proprio nome a una simile esposizione). Tra le opere in mostra figurano però La colazione sull'erba (Museo d'Orsay di Parigi) di Manet (che segna il corso della storia dell'arte) e la Sinfonia in bianco (Galleria Nazionale d'Arte di Washington) di Whistler.
E' l'inizio della battaglia combattuta per i seguenti trent'anni tra pittori, critici, scrittori e poeti. Manet, che non si sente assolutamente un rivoluzionario ed è cresciuto all'ombra del classicista Thomas Couture ammirando Giorgione e Tiziano, diventa invece il punto di riferimento per la nuova generazione (quella che darà vita all'impressionismo). La sua sperimentazione sul colore e sulla luce li porta a ripensare la pittura. Da qui l'esperienza impressionista sintetizzata nelle mostre indipendenti organizzate a partire dal 1874, anche se solo per un breve periodo di tempo: la prima, allestita non a caso nello studio del fotografo Nadar, presenta un dipinto del giovane e povero Claude Monet Impression: soIeil levant, la veduta di un porto tra le nebbie della mattina.
Un giornalista, visitando la mostra, scrive che si tratta di pittori impressionisti in senso dispregiativo, ma a loro il termine piace e lo adottano. Inizia così l'avventura degli anni Ottanta dell'Ottocento. Ma quello che loro giustamente combattono come generazione, cioè la tradizione che li precede, ingiustamente è stato messo in disparte dalla critica, anche se già nella mostra in corso a Castel Sismondo, il curatore ha accostato i due percorsi. Il capolavoro di Manet, La lezione di musica, è preceduto dal ritratto della vedova di Thomas Couture, suo maestro. Così, sempre nella sezione dedicata all'intimità del ritratto figurano opere di Corot e di Bouguereau (il meraviglioso Amore fraterno) vicine a quelle di Degas.
Questa sezione anticipa quindi il percorso che Marco Goldin intende indagare nella prossima esposizione. La mostra, costituita da circa settanta opere provenienti da collezioni private e musei europei e statunitensi, sarà allestita poi secondo una scansione cronologica: partendo dal 1850, anno delle prime rotture causate dal realista Courbet, attraverso gli anni Sessanta con i ritratti di Manet e Degas fino al 1890. Il percorso vuole infatti far scoprire come nella seconda metà degli anni Sessanta i pittori del Salon realizzavano ritratti e come "i giovani Monet, Bazille e Renoir lavorassero sugli stessi soggetti, oppure come nel decennio successivo il paesaggio fosse dipinto da Cézanne, Monet, Sisley, Pissarro, Renoir, Caillebotte, Guillaumin fino a Van Gogh e Gauguin, ma anche dagli artisti dell'Accademia. E il percorso toccherà, sul versante del Salon, prima il tempo del sublime Ingres e poi l'opera di Bonnat, Bouguereau, Gerome, Couture, Meissonier, Cabanel, Doré, Fromentin, Henner, Laurens e che non mancherà di stupire per la bellezza delle opere e per lo sguardo simultaneo, sulle pareti di Castel Sismondo, su due precisi, ma non sempre totalmente distinti, mondi pittorici.
Le mostre inizieranno il 23 ottobre 2010.