
Il ruggito del mare sulle tele di Vighi. La “riscoperta” di un artista a Fondantico
Notizia pubblicata il 13 maggio 2009
Categoria notizia : Cultura
«VIGHI è il pittore che dipingeva il vero ad occhi chiusi, seguendo l’ispirazione che la memoria gli dettava», esordisce Eugenio Riccòmini durante la presentazione alla stampa, in Ascom, della mostra antologica Coriolano Vighi che si inaugura domani dalle 17,30 alla Galleria Fondantico (via Castiglione 12b) di Tiziana Sassòli, con la collaborazione dell’Associazione “Bologna per le Arti” e Ascom Bologna.
«Ho aderito alla proposta dell’Associazione, anche se mi sono sempre occupata di pittura antica — spiega la Sassòli — perché l’800 mi affascina e Vighi è un artista di grande suggestione». Il catalogo della mostra, che chiude il 14 giugno, è curato da Riccòmini e si avvale di oltre 80 opere di collezionisti privati e di disegni appartenenti alla Fondazione Carisbo.
VIGHI (Firenze 1852-Bologna 1905) è un pittore bolognese a tutto tondo: per la sua preparazione artistica all’Accademia di Belle Arti, per i suoi stretti legami con la cultura locale del tempo, nonché per i rapporti amichevoli con i pittori coevi Guglielmo Pizzirani, Alessandro Scorzoni, Alfredo Protti, Augusto Majani (detto Nasìca) e Luigi Bertelli, alla pittura del quale spesso veniva preferita quella di Coriolano. «È un avvenimento di grande rilievo per la nostra città — sottolinea Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna — perché è da quasi cento anni che a questo pittore non è dedicata una mostra monografica». L’artista, come afferma Gianarturo Borsari, presidente di “Bologna per le Arti”, doveva prima o poi essere riscoperto dalla nostra città dove può capitare che, se non arrivano iniziative private come questa, tende a farsi scappare alcune buone occasioni culturali.
I PAESAGGI, in particolare marine, sono i suoi soggetti preferiti; e preferiti soprattutto dal grande pubblico internazionale per il quale, a cavallo tra l’800 e il ‘900, assieme a Giovanni Boldini era uno degli artisti italiani più apprezzati e stimati. I circa 50 dipinti esposti rappresentano la lunga e carismatica carriera del pittore attraverso paesaggi, notturni e appunto tante marine, quelle stesse per le quali Vighi è notissimo, perché l’inizio del Novecento combacia con il momento in cui i bolognesi scoprono la “villeggiatura sull’Adriatico”. La fortuna e la ricchezza economica giunsero a Vighi quando nel 1880 partecipò all’Esposizione di Torino: un suo pastello venne acquistato da re Umberto e fu subito moda.
DA QUEL MOMENTO, grazie anche all’intervento di un collezionista tedesco, Albert Probst, che lo lanciò sul mercato mitteleuropeo, possedere un’opera di Vighi era diventato imprescindibile: infatti le sue quotazioni salirono più all’estero, specie in Russia, che in Italia.
Info: apertura tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30. Chiuso la domenica.
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