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Già diverse le prenotazioni per la mostra a Castel Sismondo

Notizia pubblicata il 03 ottobre 2009



Categoria notizia : Cultura


RIMINI. Tra i venticinquemila che hanno già prenotato la loro visita alla mostra riminese Da Rembrandt a Gauguin a Picasso ci sono anche 200 stranieri: arrivano da Francia, Germania, Austria, Siovenia e Svizzera, e forse a Rimini, per il mare, non ci erano mai venuti. Ma ci verranno adesso, mischiati tra tutti quegli italiani decisi a non perdersi un 'occasione unica: quella di vedere riuniti 65 capolavori dell'arte europea dal '500 al '900 provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston.

Una circostanza forse irripetibile , poiché il grande museo americano, uno dei più importanti al mondo, è parzialmente chiuso e sta riorganizzando le sue esposizioni in vista dell'inaugurazione di fine ottobre 2010, quando verrà aperta al pubblico la nuova ala dedicata all'arte americana, realizzata da sir Norman Foster.
Nel frattempo, 65 delle opere europee di Boston resteranno per 5 mesi in mostra a Rimini. Molte sono già arrivate: proprio ieri il curatore e organizzatore Marco Goldin, seguito dall'occhio attento delle due conservatrici delI'istituzione americana, Jean Woodward e Siobhan Wheeler, ha appeso nell'ampia sala all'ultimo piano di Castel Sismondo il quadro simbolo di questa mostra, quel Paesaggio con due donne bretoni che Paul Gauguin dipinse nel 1889. Proprio di fronte campeggia invece un magnifico Covone al tramonto di Claude Monet (1891).

Le tele escono dalle casse di legno sotto agli occhi estasiati e preoccupati degli organizzatori: il loro valore si aggira tra i 50 e i 70 milioni di euro. Nel complesso, all'interno del castello riminese, potremo vedere quadri per un valore complessivo (se si può dare un valore economico all'arte) di 800 milioni. Anche per questo le spedizioni da Boston a Rimini sono state quattro: l'assicurazione non potrebbe permettersi di perdere un tale tesoro. Il Gauguin, invece, è arrivato da Tokyo, dove era in prestito per una mostra. Ogni opera "spacchettata" viene esaminata con cura (tecnicamente si chiama condition report) e, se tutto va bene, trapano, chiodi e bolla, e si procede ad appenderla.
Tra pochi giorni tutte le sale di Castel Sismondo, ora rivestite di pannelli color portora, si riempiranno dei colori della grande 'pittura europea, suddivisa in sezioni che non seguono un ordine cronologico matematico:
"II sentimento religioso" (con un notevole Cristo morto del Veronese, o il famoso San Domenico di El Greco, tela che apparteneva a Degas). Quindi "La nobiltà del ritratto" (dove troviamo capolavori quali due tra i soli tre ritratti a figura intera dipinti da Rembrandt - quelli del reverendo Elison e di sua moglie -, o il magnifico Luis de Gongora, poeta tanto amato da Ungaretti, di Velàzquez).
Nella sezione "L'intimità del ritratto" trionfa Edmondo e Teresa Morbilli di Degas. Le "Nature morte" rivelano un acceso Vaso di fiori del 1924 di Matisse. Gli "Interni" parlano olandese (De Hooch, De Witte, Srenredam).
Infine, la sezione conclusiva della mostra, e di certo quella di maggiore impatto: "Il nuovo paesaggio": Cézanne, Degas, Monet (ben 7 quadri esposti), Sisley, Pissarro, Renoir , Van Gogh, Gauguin.
Al termine del percorso espositivo, in una saletta video si potrà ascoltare Malcolm Rogers, direttore del Mfa di Boston (che sarà presente all'inaugurazione), illustrare le novità del museo americano, poi il tour proseguirà nell'ala di Isotta, dove Goldin ha voluto ospitare Pittura d'Italia: una mostra di arte contemporanea dedicata al paesaggio in due tempi: per i primi mesi il figurativo, successivamente l'astrazione e l'informale.
Grande attenzione è stata anche dedicata al "corredo": tutta la sala al pianterreno sarà infatti occupata da gadget, libri e salottini di lettura.
La mostra Da Rembrandt a Gauguin a Picasso si aprirà ufficialmente a Castel Sismondo il 10 ottobre e resterà aperta fino al 14 marzo, dal lunedi al giovedi e domenica ore 9-19, venerdi e sabato ore 9-20.