Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Pasqualino Rossi, un protagonista del Barocco. Quell’artista con un nome un po’ così. Per quasi tre secoli di lui non si è saputo nulla. La mostra a Serra San Quirico

Notizia pubblicata il 08 marzo 2009



Categoria notizia : Cultura


UN GIOCO di mani, di gesti, di sguardi, di intrecci di espressioni. E’ la vita che irrompe nella pittura, nel racconto di miracoli, martiri e assunzioni. Santa Lucia si trasforma in una bella donna che abita un mondo di madri e bambini, di ragazze che sorridono, chiacchierano, indicano, popolano la terra...

E’ l’arte di Pasqualino Rossi che cambia il registro delle scene, che trasforma anche il cielo in un mondo a misura di uomo. Che anima le rappresentazioni con tutti i toni della vita, che riempie di donne e uomini (ma soprattutto donne) le sue pale d’altare. E il capolavoro restituito da questa mostra è proprio l’oratorio di Santa Lucia a Serra San Quirico. Qui si è inaugurata la mostra dedicata a questo ‘Protagonista del barocco’, poco conosciuto al grande pubblico per uno strano destino. Un’esposizione organizzata dal Consorzio Marche Verdi per conto del Comune di Serra S. Quirico, della Comunità Montana Esino Frasassi, della Regione e della Provincia di Ancona e delle diverse realtà territoriali, oltre che della Soprintendenza.

Pasqualino Rossi, vicentino di nascita si trasferisce a Roma giovanissimo e qui diventa uno degli artisti più richiesti dalla committenza privata. Incontri importanti sono con Pietro Vecchia (suo primo maestro veneto dal quale impara a “rifare” i grandi del ‘400 e del ‘500: da Giorgione a Tiziano) e con Monsù Bernardo che gli apre la prospettiva di una pittura diversa e più vicina alla freschezza della realtà.

Pasqualino assorbe tutto. E diventa un grande artista del piccolo formato. Capolavori che raccontano la vita delle cucitrici, dei pastori, dei concerti, dei giocatori di dadi. Ma anche soggetti sacri per committenti che vogliono avere in casa straordinarie deposizioni dipinte sul rame, o suggestive natività.
A portare (finalmente e giustamente) sotto i riflettori questo importante artista dell’arte italiana è stato il Comune di Serra San Quirico insieme alla Regione e grazie alla pazienza e agli studi dei curatori: Anna Maria Ambrosini Massari e Angelo Mazza.
SONO LORO che hanno ricostruito formazione e percorsi, che hanno rintracciato nel mondo del collezionismo le opere di Rossi e sono riusciti a portarle in mostra.Perché Pasqualino per tanti anni è stato confuso con altri protagonisti della storia dell’arte del calibro di Giuseppe Maria Crespi.
A lui infatti sono state attribuite molte opere del vicentino che in questa esposizione (ospitata nei suggestivi locali del monastero di Santa Lucia) finalmente esce dal buio e dall’oblio per recuperare fama e onori. Fama e onori che ebbe in vita: molto apprezzato dai collezionisti dell’epoca appartenenti alle più nobili ed importanti famiglie italiane e straniere.

«Un personaggio molto interessante e davvero tutto fa scoprire — spiega Ambrosini Massari — che si distingue per la grande abilità, per la scelta dei soggetti che apre alla pittura di genere e per la ricchezza dei doppi sensi e dei significati nascosti che arricchisce le chiavi di lettura delle sue opere».

«Sono quasi quindici anni che lavoriamo all’idea di questa mostra — commenta Adorisio, assessore alla Cultura di Serra San Quirico —: un evento importante che collega anche altri centri del territorio come Cagli e Fabriano e anche le bellezze del parco naturale. E’ un progetto che collega il paesaggio e la bellezza della natura con la bellezza e la cultura creati dagli uomini».

Pasqualino Rossi. La scoperta di un protagonista del Barocco. Serra San Quirico, ex Monastero di Santa Lucia, fino al 13 settembre. Catalogo Silvana Editoriale. Informazioni: www.pasqualinorossi.info

foto by http://www.flickr.com/photos/philatkin