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Paladino e Baltz, il sapere va in mostra

Notizia pubblicata il 13 settembre 2007



Categoria notizia : Cultura


L'AUTUNNO in arrivo si colora a Modena delle immagini di due artisti di statura internazionale, Mimmo Paladino e Lewis Baltz, ciascuno con una personale che verrà inaugurata sabato alle 12, nelle sedi della Galleria Civica di Modena, con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Modena.

Filo conduttore di due modi espressivi alquanto differenti, come sottolinea Angela Vettese direttore della Civica, è il 'sapere', tema dell'attuale Festival Filosofia: un sapere freddamente tecnologico nella mostra 89-91 States of Technology di Baltz, curata da Antonello Frongia e allestita presso la Palazzina dei Giardini, e un sapere di matrice umanistica nella rassegna Mimmo Paladino per Modena aperta a Palazzo Santa Margherita.

A questo artista peraltro, legato a Modena da longevi legami di lavoro, è stato affidata anche l'ideazione della 'veste' che coprirà la Ghirlandina in occasione del cantiere di restauro che aprirà a fine anno.

Mostra Paladino e Baltz Modena

E PROPRIO in omaggio alla città Paladino ha ideato la grande installazione, i dipinti, le sculture e i disegni della sua personale.

"Un laborioso work in progress elaborato nel giro di due mesi", la definisce l'artista che ha sviluppato la sua poetica nel Treno: una teoria di vagoncini con corpi accucciati memori di quelli di Pompei antica, teste di profilo, mani, tegole, graffiti, corredati da grandi quadri che li integrano concettualmente. "Il treno -spiega Paladino -evoca un carico di memorie, di storia, di emozioni, un viaggio in cui l'uomo ritrova se stesso".

AL CONTRARIO, l'uomo appare sopraffatto dal mondo tecnologico nelle grandi, splendide f otografie di Lewis Baltz esposte nella mostra 89-91 States of Technology.

Anche il famoso artista americano, docente a Venezia alla Facoltà di Design e Arti dell'Università Iuav, ha voluto onorare Modena presentando in anteprima mondiale una selezione della 35 fotografie realizzate in Francia e Giappone durante la prima Guerra del Golfo. I

l suo obiettivo ha colto interni azzurri e disumanizzati nei quali vengono concentrate le attrezzature ad alta tecnologia da cui dipendono aspetti significativi della nostra vita quotidiana: dalla centrale nucleare di Gravelines presso Dunkerque ai laboratori di intelligenza artificiale Toshiba a Kawasaki City, dal Cern di Ginevra agli stabilimenti Matra Trasport nei sobborghi di Parigi.

Fino a concludere con campi visivi sempre più offuscati dominati dal colore rosso che evocano le sequenze di film come Shining o Zabrinskie Point.

"Sono realtà alquanto inquietanti, che non vediamo -osserva Antonello Frongia ?, strumenti di controllo che ci osservano quando crediamo di vedere.

Peraltro, queste immagini dell'artista che si definisce 'scettico-radicale' si propongono a noi tutti come occasione di riflessione".

foto by libenter per Mimmo Paladino

foto by Lews Baltz ufficio nutilizzato ,mitsubishi, vitre (fr) © lewis baltz