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L'arte del medioevo, capolavori mai visti. La mostra del Meeting di Rimini dedicata al '200

Notizia pubblicata il 17 gennaio 2008



Categoria notizia : Musica


UNA MOSTRA così «mette i brividi solo a parlarne. Perchè mai si era riusciti prima a mettere insieme, in un'unica esposizione, tanti capolavori dell'arte del Duecento italiano». Da Nicola a Giovanni Pisano, fino ad Arnolfo di Cambio, passando dal classicismo alla corte di Federico II alle scuola di Giotto, sono oltre cento le opere (per buona parte sculture) che saranno esposte a Castel Sismondo dal 20 aprile per Exempla.

La rinascita dell'antico nell'arte italiana, la grande mostra organizzata dal Meeting per l'edizione del 2008, quest'anno dedicata al «protagonismo dell'uomo». Una mostra in omaggio alla cultura e alle arti dell'epoca medievale, «durante la quale la libertà  e la ragione si sono espresse - sottolinea Emilia Guarnieri Smurro - con vigore e decisione forse uniche...».

Ci tiene a ricordarlo la Smurro, presentando ieri la grande mostra del Meeting, «in un giornata di grande tristezza e preoccupazione, per la notizia della rinuncia di Papa Benedetto XVI a inaugurare l'anno accademico dell'università  La Sapienza».

La presidente del Meeting attacca La Sapienza, che «si é trasformata in un volgare e squallido ricettacolo della peggiore feccia di temibili estremismi, rendendo possibile che accadesse a Roma quello che mai era accaduto nel resto del mondo. Non dico nell'Europa occidentale, ma neanche a Cuba, in Africa o in Turchia». E allora Rimini, in questo senso, vuol essere davvero un Exempla del buon sapere, della cultura che non estremizza ma riconosce e accetta le posizioni di tutti, tanto più «di un grande accademico come il Papa, che é anche il padre spirituale dei cattolici».

Ma Exempla, come ricorda Marco Bona Castellotti, il curatore della mostra (insieme ad Antonio Giuliano dell'Accademia dei Lincei), é molto di più. E' un grande viaggio nell'arte del Duecento italiano, «come mai forse era stato tentato prima. Delle oltre cento opere esposte, almeno 40 sono capolavori autentici. Penso a quella di Andrea Pisano, Lo scultore, che ritrae il grande artista della classicità  greca, o alla Madonna col bambino, alla Danzatrice di Nicola Pisano, o ancora alla Donna con l'anfora di Arnolfo di Cambio».

Opere che mostrano «come i grandi artisti del Duecento - continua Bona Castellotti - si sentissero davvero gli eredi dell'arte classica» . La prima parte dell'esposizione sarà  dedicata soprattutto al classicismo alla corte di Federico II a Castel del Monte, dove si formò Nicola Pisano. Appartengono a questo periodo diversi capolavori, tra cui la formella con la lupa, Romolo e Remo, realizzata insieme al figlio Giovanni.
Ma il viaggio prosegue, risale fino alle grandi botteghe d'arte di Roma e di Firenze. E proprio da Firenze arriverà  Lo scultore, realizzata da Andrea Pisano per il campanile di Giotto. «Ma tutti le più grandi collezioni - precisa il curatore della mostra - , dai Musei Vaticani a Palazzo Venezia fino alla Galleria nazionale umbra, hanno acconsentito a prestare le loro opere per Exempla». Unico pezzo ‘riminese' una lapide del 1231, nemmeno molto significativa dal punto di vista artistico, ma interessante da quello storico. Quella lapide infatti ricorda il passaggio di Federico II a Rimini con la sua ‘corte dei miracoli', con tanto di elefanti e cammelli.