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L'Incontro Quando l’opera sposta il baricentro

Notizia pubblicata il 25 novembre 2008



Categoria notizia : Eventi


«LA SCULTURA è ancora oggi un problema da risolvere. Non ha una sola identità e può avvicinarsi alla pittura o all’architettura; si confronta con lo spazio, reale, ideale o mentale, e con il “vero”, intendendo con questo la misura del corpo umano». E’ la poetica di Mauro Mazzali — scultore e direttore da qualche anno dell’Accademia di Belle Arti di Bologna dove è anche titolare della cattedra di scultura — le cui opere sono state raccolte in un volume dal titolo “Mauro Mazzali storie di bronzi, di terre, di gomme”, che verrà presentato oggi alle 17.30 a Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo (via Farini 2): oltre allo stesso Mazzali interverranno Fabio Roversi-Monaco (presidente della Fondazione Carisbo) e Beatrice Buscaroli (responsabile delle collezioni della Fondazione Carisbo e neocuratore del padiglione Italia della prossima Biennale di Venezia).

«ALLA FINE degli anni ’90 — racconta Mazzali — ho pensato di affrontare materiali di sintesi. L’idea mi è venuta in un campo di grano guardando una balla di fieno: una sintesi, una natura “solidizzata ciclicamente” attraverso l’intervento umano. Mi avvicinai e la misi in piedi e poi lo feci anche con un’altra, tutto cambiava». Da questo intervento nasce la serie “Still Life”. Le opere ‘spostano’ letteralmente chi le guarda costringendole, quasi, a verificare la loro effettiva presenza e sostanza: gesso, marmo, chissà. Provare per credere.
foto by http://www.flickr.com/photos/wallyg