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Mostra Bologna A colloquio con Lucio Filippucci

Notizia pubblicata il 18 novembre 2008



Categoria notizia : Cultura


La Santa Lucia della foto è un particolare della più ampia tavola della Madonna con il Bambino e i santi Agostino, Nicola di Bari e Lucia, custodita nella Chiesa bolognese di San Martino. La cronologia della sua realizzazione dovrebbe cadere intorno al 1515, quando nello stile di Aspertini si compie una decisa virata in senso veneto, come testimonia il nuovo senso del colore, ricco di sottigliezze timbriche e materiche.

L’autore compie un primo viaggio a Venezia nel 1507-1508, tornandoci con ogni probabilità tra 1515 e 1518 e questa pala rivela, in effetti, forti affinità con gli artisti nordici: Grünewald, Burgkmair, Durer. E la rottura coi classici si evidenzia in particolare proprio nella sua Santa Lucia, spettinata e avventante, una sorta di anti-Cecilia di raffaellesca memoria, con le sue spregiudicate forzature e gli scatti improvvisi.

Audacia e novità compositiva che si ravvisano anche nelle tre fanciulle povere in attesa di dote che Aspertini attrezza di un’inedita forza ritrattistica e a cui dà un inconsueto risalto spaziale. Scriveva Malvasia nel 1678: «Ha dato in un grande e terribile sì ne contorni che nel colorito, in una facilità e rissolutione che se a parte a parte si separassero col taglio lecose ch’entro vi sono passeriano per di Giorgione...»

foto by http://www.flickr.com/photos/beingkatie