In mostra Mambelli e Celetti

‘GRAFICA e spiritualità’ è il titolo della mostra di Giovanni Mambelli, allestita fino al 23 aprile nello studio d’arte Liverani. Perché spiritualità?

Si tratta di un segno grafico che non traduce immagini religiose ma ne propone la riflessione attraverso opere che, nella loro indagine e ricerca, finiscono per raggiungere anche forme astratte e informali. Ciò che rende affascinanti le incisioni di Mambelli sta in «una pulsante e perenne sinfonia che tutto abbraccia», come suggerisce l’autore. Questa armonia diviene luce, colore e segno. I simboli compaiono e scompaiono fra forme che si definiscono e, nello stesso tempo , si annullano in un cammino di raffinata poesia. Orario: 16-19, chiuso giovedì e domenica.
ECCOCI invece a Sergio Celetti: un genere figurativo realizzato con la passione di chi all’arte crede e nella quale pone sempre un profondo sospiro lirico: questo emerge immediatamente osservando le opere del pittore forlivese, esposte fino al 30 aprile nel ristorante Le Macine (viale Italia 111). Celetti, da molti anni nella breccia, non ha mai smentito il suo credo artistico. Negli oli e negli acquarelli c’è tutto il suo mondo: dai paesaggi collinari a quelli marini, dalle nature morte ai fiori.

E, sempre, la dolcezza delle atmosfere che rende lievi i contorni delle cose facendoli però pulsare di vita con qualche vena, talora, di malinconia. Fedele interprete della realtà che lo circonda, il pittore dipinge scene dal vero traducendole però in modo personale grazie al filtro, sempre presente, della sua sensibilità. Desideroso di comunicare ad altri la passione e gli strumenti dell’arte, Celetti ha (ed ha avuto) parecchi allievi ed è sempre stato generoso nel preparare copertine per riviste (esempio La Piê) e offrire opere a favore di associazioni benefiche. Anche questo, ad uno sguardo attento, si legge nei suoi dipinti.

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