Il maestro presenta la Mostra Oniricon a Los Angeles. Avati: 'Fellini amato solo all’estero l’Italia si è dimenticata del Maestro'
Notizia pubblicata il 18 novembre 2008
Categoria notizia : Eventi
«FELLINI si allontana in campo lungo, in dissolvenza, verso lo sbiadimento». Pupi Avati usa le immagini a lui più congeniali, quelle del cinema, per parlare del «rapporto di disaffezione profonda tra Federico Fellini e l’Italia». Lo fa, il regista bolognese e presidente della Fondazione Fellini, presentando ieri a Roma la mostra «Fellini Oniricon. Il libro dei miei sogni», che dopo aver debuttato proprio a Roma un anno fa (per la Festa del cinema) ed essere stata in scena a Rimini, dal 23 gennaio sarà esposta alla prestigiosa Academy Awards di Los Angeles, in occasione delle nominations agli Oscar.
Insomma, mentre Hollywood rende omaggio al Maestro nel tempio mondiale del cinema, in Italia la Rai non è stata nemmeno capace di ricordare Fellini a 15 anni dalla sua scomparsa. «Il rapporto del nostro paese con Fellini è segnato, come del resto per il cinema in generale, da una disaffezione profonda. Lo stesso purtroppo che c’è tra i giovani e il nostro cinema classico. Ormai per molti dei nostri grandi cineasti con la morte è arrivato l’oblio e le nuove generazioni non hanno quasi più rapporti con i classici». All’estero accade esattamente il contrario, il Maestro «è amato e stimato — continua Avati — ed è addirittura simbolo del cinema come lo sono in altri settori la Ferrari, la moda, Pavarotti. L’unica fortuna di Fellini è l’esistenza di una Fondazione che ne tiene viva la memoria».
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