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La mostra. Fellini continua a sognare Da giovedì esposti disegni inediti tratti dal "Libro"

Notizia pubblicata il 18 marzo 2008



Categoria notizia : Cultura


E' COME un pozzo senza fondo. Un armadio ricolmo di tesori, di cui neanche la Fondazione Fellini conosce tutti i cassetti. E così, 'frugando' nello sterminato cassetto del Libro dei sogni, il diario onirico, fatto di note, appunti, ma soprattutto di disegni, che Federico Fellini tenne per quasi 30 anni a partire dal 1960, la Fondazione ha deciso di pubblicare nuovi e inediti materiali.

L'occasione é Sogni sparsi nel cassetto, la nuova mostra riminese che apre le iniziative di Fellini estate, e che inaugura giovedì nel museo del Maestro. Dopo il grande successo di Fellini oniricon, la mostra di disegni tratti dai due volumi del Libro dei sogni», «abbiamo pensato – spiega Vittorio Boarini, direttore della Fondazione – di permettere al pubblico di ammirare altri disegni, che Fellini infilò in ordine sparso all'interno del Libro, e che finora non erano mai stati esposti».

UNA PRIMA ASSOLUTA dunque per questi Sogni sparsi nel cassetto, immagini e visioni realizzate dal Maestro per lo più nei primi anni '60, proprio quando iniziò a mettere su carta i suoi sogni, su consiglio dello psicoanalista junghiano Ernst Bernhard. In tutto una quarantina di disegni, tra cui una delle versioni del famoso 'sogno del cinese', che Fellini pubblicò su Playboy e su Il grifo. «Questo sogno, pubblicato nel 1971, resta in effetti ancora piuttosto misterioso, sia per le versioni che per le datazioni che Fellini stesso ha fornito.

Certo é che é uno dei sogni più famosi, grazie all'apparizione su Playboy. Nel sogno Fellini immagina di essere direttore di un aeroporto e difende un cinese da un'imponente donna di nome Mamma Bagascia..., che non ne vuol sapere di farlo salire sull'aereo. Alla fine Fellini sogna di salvare con un dito quell'aereo appiedato da un guasto».

NON MENO INTERESSANTI sono i disegni riferiti all'«amica Anna», assoluta protagonista di questa nuova mostra al Museo Fellini. «Purtroppo – dice Boarini – dopo tanti anni non abbiamo ancora capito chi era Anna per Federico. Sappiamo invece che da lei, e così da tanti collaboratori e amici, Fellini in quegli anni si faceva raccontare quasi con ossessione i sogni che facevano, e poi spesso li disegnava. Qualcuno, pur di non deluderlo, arrivava a inventarselo il sogno pur di non far torto al Maestro».

Che, proprio in quegli anni, cominciò a mettere i sogni anche sul grande schermo. Una delle prime scene fu quella di Anita Ekberg nell'episodio Le tentazioni del dottor Antonio per Boccaccio '70, girato nel 1962. Il dolce e terribile incubo che tormentava Antonio, apparteneva a un sogno che Fellini non aveva esitato a disegnare. «Credo che il patrimonio acquisito con Il libro dei sogni sia davvero sterminato – confessa Boarini – tanto che abbiamo già  in mente una nuova mostra.

La verità  é che a noi é pervenuta solo una minima parte dei disegni che Fellini realizzò: molti, dati magari agli scenografi, ai costumisti, agli sceneggiatori durante la lavorazione di un film, sono andati perduti. Per sempre». 

( foto di http://www.flickr.com/photos/idealterna.)
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