Con Caravaggio alle radici della creazione collezione Maramotti
Notizia pubblicata il 22 novembre 2008
Categoria notizia : Cultura
"SCENARIO”, di Gianni Caravaggio, consta di sei opere di cui quattro inedite, realizzate specificamente per la Collezione Maramotti che ospita il progetto da oggi (inaugurazione alle 17 alla presenza dell’autore e del filosofo Federico Ferrari) al 22 febbraio negli orari di apertura della collezione permanente: giovedì e venerdì 14,30 - 18,30; sabato e domenica 9,30 - 12,30 e 15 – 18. La mostra (nella foto un’opera) «si costituisce nel fascino dell’immaginazione dell’inizio».
Tutte le opere divengono protagoniste di uno “Scenario” di azioni cosmogoniche che creano lo spazio e possono relazionarsi tra loro in varie costellazioni capaci di creare appunto scenari sempre differenti. Ogni lavoro, secondo l’artista, di per sé è “forma attuata” che, nel contempo, può essere attuata nuovamente. Come sempre nel lavoro di Gianni Caravaggio, le mutazioni formali si legano all’uso di materiali desueti e inaspettati che generano processi alchemici e illusioni percettive pronte a giocare sul paradosso.
CON I LAVORI presentati in questo progetto prosegue la riflessione teorica di Caravaggio «sul mistero della creazione dell’opera e sul gesto artistico come generatore di rinnovate relazioni con l’opera stessa». Su queste direttrici si sviluppa anche il volume a doppia firma di Federico Ferrari e dello stesso Caravaggio dal titolo omonimo, edito da Gli Ori, che esce in occasione dell’inaugurazione. Il volume accoglie un contributo teorico di Ferrari sull’arte come creazione di uno scenario che non si dà mai come già definito e i cui confini restano incommensurabili.
LA COLLEZIONE Maramotti prosegue con questa mostra l’attività dello spazio progettuale, che ospita opere realizzate da giovani artisti. Gli artisti invitati producono e presentano lavori che divengono poi parte della Collezione con l’obiettivo di fondere pratiche di acquisizione e di accrescimento del patrimonio iconografico con quelle della sua fruizione. “Pattern room”, così è titolato lo spazio, è il locale dove in passato - quando l’edificio era fabbrica di produzione - venivano realizzati modelli e prototipi.
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