Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Forli Tutti in coda per l’Ebe fin dal primo giorno.Parte alla grande la mostra del Canova

Notizia pubblicata il 26 gennaio 2009



Categoria notizia : Cultura


OCCHI pieni di soddisfazione, sorriso sulle labbra e un giudizio unanime: «Bellissima». Queste le impressioni registrate ieri, primo giorno di apertura della mostra ‘Antonio Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura’.

In verità i bianchi marmi e i gessi, esaltati da luci e specchi non invasivi, ma funzionali alla visione completa delle opere, hanno creato una tal carica suggestiva da far scaturire il desiderio di accarezzare le sculture di Canova. Nel loro delicato candore, nella dolcezza delle forme e degli atteggiamenti paiono carne viva. Le opere che hanno attirato maggiormente l’interesse dei visitatori sono state le due copie dell’Ebe , pronte nella prima stanza ad accogliere il pubblico, e poi Amore e Psiche, La Venere italica, Orfeo, Tersicore, la Danzatrice con le mani ai fianchi e, in particolare il gesso della Danzatrice col dito al mento.
QUEST’ULTIMA statua (non quella in mostra, ma la copia in marmo ora perduta) è stata particolarmente cara ai Forlivesi perché, acquistata da Domenico Manzoni, è ‘vissuta’ a Forlì per alcuni anni prima di essere venduta al conte russo Guriev e successivamente, sparire dalla circolazione. Il mistero su dove sia finita la splendida opera la rende più intrigante ed affascinante.
IL MODELLO in gesso (in mostra) ha assunto anche un valore didattico, perché, essendo ricoperto da chiodi di piombo, è stato la dimostrazione di come avveniva il passaggio dal modello in gesso alla scultura definitiva in marmo. L’afflusso dei visitatori, non esagerato nella mattinata, è stato compensato, nel pomeriggio, da lunghe file di persone ( oltre 1200 a metà pomeriggio, fra cui l’ex ministro polacco della cultura) che, assai interessate, hanno affollato le sale del San Domenico, complice il clima discreto, la presenza del sole e la possibilità di visitare, in via del tutto eccezionale, il cantiere della chiesa del complesso museale.

Ad alcune visite guidate della mattinata, ha fatto riscontro l’uso di audioguide nel pomeriggio. Quindi tutti con l’occhio attento e curioso e l’apparecchio all’orecchio per ammirare capolavori da far girare la testa. Fra il movimento delle pieghe degli abiti delle dee e la composta e classica serenità dei visi anche nei momenti dolorosi, come nella ‘Maddalena penitente’, l’aria che si respira nella mostra è quella di un inno alla bellezza ed è stata recepita in questo modo dai visitatori, interessati anche a capire come nasce una scultura.

Molte le persone presenti nella sala laboratorio in cui lo scultore forlivese Ivo Gensini ha spiegato dal vivo il materiale e gli strumenti necessari per fare un calco e realizzare l’opera. Accanto ai marmi, quadri di rara bellezza, come quelli di Hayez e, in mezzo, fra le sculture del Canova, un profumo silenzioso di antico e di moderno. Profumo che verrà respirato dalle oltre 25mila prenotazioni già registrate e che si avvicenderanno prossimamente.

foto by http://www.flickr.com/photos/marcfranz