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Morgan ultimo concerto a Rimini è stato Escluso Da San Remo
Notizia pubblicata il 04 febbraio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Castoldi Marco in arte Morgan, colpevole. Colpevole di aver infranto l'undicesimo comandamento in vigore nell'Italia o Italietta di cui Sanremo è mirabile sunto: «Si fa, ma non si dice». Si sniffa, ma la verità è meglio non farla sniffare. Lui l'ha fatto, infatti è stato radiato. Dal Festival. Il giudice di X Factor condannato a non gareggiare. Il verdetto è della trimurti festivaliera Mazza-Mazzi-Masi (rispettivamente direttore di Raiuno, artistico e generale): sciò dallo show, dalla 60esima edizione del Festival della canzone italiana. Lo stesso che ospiterà Emanuele Filiberto, ex cocainomane, e Lady Gaga, cocainomane da rischiare di morirci. Pardon ex cocainomane: così almeno dice, ma chi ci mette la mano sul fuoco?
CERTAMENTE gli stessi che mandano all'inferno Morgan, il quale ha la colpa di non esser ancora fuori dal suo «percorso di recupero dalla tossicodipendenza - ha detto ieri lo stesso Morgan ai microfoni di Radio Gioventù al cospetto del ministro Giorgia Meloni - ma voglio farcela. Per mia figlia, poi per la musica che è la parte migliore di me. Ho avuto momenti di debolezza, ma sono forte della convinzione che la droga fa male». Gaga assolta, Morgan colpevole. La Meloni assicura: «Facciamo il tifo per te», mentre in quel dell'Ariston il tifo s'incanalò in direzione dell'(ex) cocainomane Gaga dall'impronunciabile cachet, così come nel 2005 ci si sperticò per avere all'Ariston Vasco («La marijuana non è una sostanza che dà problemi, è una pianta», ipse dixit), l'autore di Bollicine, quel pezzo che parla di Coca... Cola e che il Blasco (“cattivo maestro” più o meno di Morgan?) giammai fa mancare dalla scaletta dei suoi live.
Oltre al danno la beffa: Morgan punito nel giorno in cui (ieri) vita spericolata compiva 27 anni. Nessun commento da parte della conduttrice Antonella Clerici, lascia qualche spiraglio il dg Masi: «Se arrivasse un messaggio positivo da Morgan lo valuteremmo con la massima attenzione ». Gli risponde indirettamente il radicale Marco Cappato (che oltre al proibizionismo sanremese deve fare i conti col trionfo delle verità poviane su Eluana Englaro, ndr): «Masi si occupi dei salotti televisivi e dei tg di regime - precisa - a Sanremo si va per cantare, non per rispondere a improbabili giudici della morale di Stato».
Anche la canzone italiana deve essere pulita» è invece il plauso di Alessandra Mussolini all'esclusione di Morgan, che fa il paio col Codacons («Saggia decisione ») spianando la strada al viceministro leghista Castelli: «Chi si droga è complice della mafia». Parole di sincera solidarietà ed umana comprensione vengono da Mario Luzzatto Fegiz, tra i decani della critica musicale italiana: «Che Morgan faccia o no Sanremo è irrilevante, è l'ultimo dei problemi - spiega - lui sta male, il suo outing è una richiesta d'aiuto e non è certo Sanremo che può farlo. Mi domando se i vari Mori, Maionchi e Facchinetti si fossero accorti della situazione, o se abbiano chiuso gli occhi. Lui ha tutta la mia solidarietà perché sta soffrendo. Nessuno è responsabile della propria dipendenza, ma può diventarlo della propria riabilitazione».