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A TASCHE GONFIE NEL PARCO

Notizia pubblicata il 20 marzo 1992



Categoria notizia : Turismo


Milano STANNO spuntando come funghi e promettono di essere i nuovi simboli del divertimento: sono le decine di parchi-gioco, o meglio di parchi "tematici", che ricopriranno con ottovolanti mozzafiato, giochi d' acqua spettacolari ed intrattenimenti sofisticatissimi centinaia di ettari lungo la penisola. Hanno nomi magici come Gulliverlandia, Millenium, Mirabilandia, Fantasy World. E, soprattutto, hanno a disposizione centinaia di miliardi per costruire un sogno. All' inseguimento di questo sogno si stanno buttando dozzine di società a capitale privato: ma è davvero dalle uova d' oro questa gallina? "Il fatturato del settore è di circa 140 miliardi" stima Cesare Pelucchi, presidente dell' Unionparchi, che però si affretta a gettare acqua sul fuoco: "Nel ' 91 siamo ritornati ai livelli del 1989. L' anno prima a causa dei Mondiali di calcio il settore aveva subito una perdita di circa il 5%, recuperata poi nel corso del 1991". Allora, come si giustifica l' irresistibile voglia di parch?

Molti progetti Sfogliando tra le pieghe dei vari progetti, viene il sospetto che, sotto sotto, il vero affare venga dal mattone: costruire residence, parcheggi, ristoranti, teatri ed altre infrastrutture che faranno da contorno agli effetti speciali è tutto sommato più conveniente della gestione vera e propria, come dimostra l' esperienza del resto d' Europa. Specialmente se queste infrastrutture sono realizzate dalla stessa società ideatrice del parco, o da una consociata, attraverso finanziamenti pubblici di vario genere. Una vera pioggia di denaro. Il primo ottovolante carico di miliardi arriva qualche anno fa: il 31 dicembre 1988, infatti, l' allora ministro del Turismo e dello Spettacolo Franco Carraro stanzia, attraverso la legge 556, finanziamenti per 442 miliardi per "misure urgenti e straordinarie per la realizzazione di strutture turistiche ricettive e tecnologiche". L' intervento è inserito nel piano di stanziamenti previsti per i Mondiali di Italia ' 90. E tra i 217 progetti che ottengono l' approvazione ministeriale, 12 riguardano proprio i "parchi sportivi-verde pubblico" di cui nove a carattere generale: uno ciascuno in Friuli, in Sicilia, nelle Marche, nel Molise, in Campania, in Val d' Aosta, tre in Puglia, mentre altri tre ottengono lo status di "progetti di interesse nazionale". Il ministero istituisce anche 217 Commissioni di collaudo, una per ciascun progetto, per lo studio di avanzamento dei lavori, e uan Commissione centrale "per la vigilanza delle strutture finanziate ai sensi della legge 556", presieduta da Filippo Marsano, capo-gabinetto del ministro delle Finanze, il socialista Rino Formica. Il parco acquatico Nonostante i finanziamenti siano già stati completamente erogati (100 miliardi nell' 88, 146 nell' 89 e 196 nel ' 90) sul tema dei parchi poco esiste nella realtà. Non c' è il parco acquatico previsto a Monopoli, lungo la costa pugliese, bloccato dai problemi di impatto ambientale e, dicono in Regione, ormai irrealizzabile. In notevole ritardo è il progetto "La collina del sole", grande complesso con villaggio turistico, maneggio e parco divertimenti in costruzione a Termoli, nel Molise, finanziato per 11 miliardi e che vedrà la luce solo a metà del 1993. Solo uno dei parchi contemplati dal ministero è in dirittura d' arrivo. E' quello di Mirabilandia, situato alle spalle al Parco della Standiana sulla costa romagnola, in provincia di Ravenna. A realizzarlo ci sta provando la società "Parco della Standiana" costituita per il 51% dalla Finbrescia, la finanziaria controllata dalle famiglie Dora, Spada, Pisa e Franzini, nonché dalla Gaic Monforte, e per il 49% dalla San Paolo Finance. I lavori sono affidati alla Tecnopark, altra società controllata dal gruppo Finbrescia. Il progetto Mirabilandia è molto ambizioso: 150 miliardi di investimento, di cui 14 ottenuti grazie alla legge 556, per coprire una superficie di oltre 40 ettari che ospiterà il Roller Coaster "Sierra Tonante", il più alto ottovolante in legno d' Europa, e le rapide del Rio Bravo, 850 metri di "rafting" tra rocce e cascate, insieme a due teatri, due arene e 14 punti di ristoro. "Siamo in ritardo di un paio d' anni", afferma Marco Cesati, vice direttore generale, nonché ex dirigente della Valtur, "ma apriremo i battenti ai primi di luglio. Contiamo di richiamare un milione di visitatori nei primi quattro mesi, dando lavoro a circa 500 persone". Promesse che non convincono molti. A cominciare dai verdi, che hanno sollevato un vespaio di critiche e raccolto in pochi mesi 2.000 firme contrarie Ma agli ostacoli il gruppo Finbrescia è abituato. Come quelli incontrati in Campania, dove da alcuni anni sta cercando di dar vita al Parco di Afragola, vicino a Napoli. Anche qui l' investimento prevedeva una somma ragguardevole, 200 miliardi e la Finbrescia era riuscita a trovare un partner statale: la finanziaria Insud, controllata dalla Agensud (Agenzia per la promozione dello sviluppo nel Mezzogiorno). Il piano però è finito sulla scrivania della magistratura, che ha aperto una serie di inchieste su possibili infiltrazioni camorristische negli espropri dei terreni e per alcune irregolarità di tipo amministrativo. Neppure nelle Marche Finbrescia ha avuto fortuna. Il suo nome compare anche nel progetto Fantasy World, il parco a tema che deve partire a Fano. "Avevano avanzato una proposta per i terreni", spiega il sindaco pidiessino della città, Francesco Baldarelli, "ma noi abbiamo preferito assegnare i 40 ettari tramite un bando di concorso e in concessione per 66 anni". Il contratto è andato a un gruppo di imprenditori locali. Godrà anch' esso degli interventi statali: questa volta tramite la legge 424, quella sulla mucillaggine. A questa legge hanno fatto ricorso anche gli imprenditori di Gulliverlandia, forse il più piccolo dei parchi in embrione, in cantiere a Lignano nel Friuli: solo 13 miliardi di budget previsti, per calarsi nel mondo dell' eroe di Johnathan Swift. Da un estremo all' altro, ecco che spunta il nome di Millenium, gigantesco parco a tema che occuperà 200 ettari vicino a Codigoro, in provincia di Ferrara. A proporlo è l' associazione "Amici del Millenium", presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il democristiano Nino Cristofori, di Ferrara, mentre il segretario generale è Alberto Mario Zamorani, amministratore delegato di Metropolis la società Fs per la gestione del patrimonio. I due hanno messo insieme un pool di aziende disposte ad investire 400 miliardi nell' avventura, contando di catturare 3 milioni e mezzo di visitatori all' anno. Una spesa che alcuni definiscono "enorme e spropositata". Ma per creare Millenium si è scomodato persino Carlo Rambaldi, l' inventore di E.T.. Otto parchi emiliani L' Emilia Romagna è d' altronde la regione che vanta il maggior numero di parchi già funzionanti, otto, e che, oltre a Mirabilandia e Millenium, ospiterà anche un altro grande parco sul tema dei motori, situato dove sorge l' autodromo Santamonica di Misano. A sostenerlo c' è l' assessore al turismo Alfredo Sandri, pidiessino e ferrarese, convinto della formula dei grandi parchi tematici per il rilancio del settore. Sarà veramente così, vista l' alta concentrazione di parchi? "Non credo che questa sia l' unica via da seguire", commenta Tiziana Cipolletti, direttrice di Fiabilandia, il parco destinato alla famiglia e nato nel 1967 a Rimini, "bisognerebbe infatti tenere presente anche il bacino di utenza di iniziative simili". Mediamente, ciascun parco-giochi ha un afflusso di 300-400 mila presenza l' anno. Tra tutti si distanzia solo Gardaland, a Castelnuovo del Garda, che ha 16 anni di attività ed è riuscito a richiamare nel 1991 2 milioni e mezzo di visitatori. "Ci vuole tempo per imporsi", dice Pelucchi presidente anche della Gardaland spa. A storcere il naso di fronte ad imprese faraoniche sulla carta sono in molti, non solo spinti dalla paura di tanta concorrenza. "I problemi gestionali pesano sul bilancio", avverte Pelucchi, aggiungendo che "il fatturato di Gardaland è passato dai 68 miliardi del ' 90 agli 85 previsti per quest' anno solo grazie alla gestione diretta dei dodici punti di ristoro". "L' unica ricetta per il successo", avvisa Mario Lunardi presidente di Aquafan, parco acquatico sulla riviera romagnola, "è l' ubicazione". Così la Valdadige, società proprietaria di Aquafan, si sta dando da fare per sbarcare anche in Toscana, mentre quelli di Gardaland hanno già comprato i terreni a Canepa, in provincia di Roma (85 ettari), a Desenzano (35 ettari) e a Torino per altrettanti parchi da realizzare entro i prossimi cinque anni. Alla ribalta di chi vuol far affari con i parchi tematici è giunto niente meno che il Casinò di Saint-Vincent, forte dell' esperienza in fatto di giochi, proponendo al Comune un parco lungo la Dora. -