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'Grandi firme' in passerella Le storie di undici Giganti

Notizia pubblicata il 05 agosto 2008



Categoria notizia : Turismo


PIACCIONO al pubblico le storie dei grandi giornalisti. La presentazione in anteprima del "libro di Ferragosto" (a Milano Marittima, domenica scorsa) che verrà  donato dagli albergatori Ascom ai turisti presenti negli hotel il 15 agosto a Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata (e che sarà  poi in distribuzione con il Resto del Carlino dal 18 agosto a 5 euro), ha fatto il tutto esaurito di pubblico.

IL DIRETTORE del QN-il Resto del Carlino, Pierluigi Visci ha intervistato l'ex direttore, Giancarlo Mazzuca, autore del libro Testimoni del Novecento, nel quale sono raccolte undici storie di grandi inviati del Secolo Breve.
«Nella mia vita di giornalista - ha detto Mazzuca - ho avuto una grande fortuna: lavorare fianco a fianco, per alcuni anni, con il principe degli inviati speciali, Indro Montanelli, negli anni della sua direzione al Giornale prima e a La Voce poi. Poi ho conosciuto molti degli autori di cui scrivo, da Gianni Brera, a Giovanni Spadolini».

E DI SPADOLINI si é parlato a lungo durante la serata, anche grazie ad un fuori programma, nel quale un'altra grande firma del giornalismo italiano, Luca Goldoni, ha ricordato proprio Spadolini.
«Era il mio primo pezzo per il Corsera - ha ricordato Goldoni, oggi editorialista di QN-il Resto del Carlino - e gli portai un articolo sui tic degli italiani che portavano i jeans. Lui lo titolò La sistemata e fu un successo».

ANNI ormai lontani.
Anni nei quali Spadolini scriveva i fondi su cento fogli di carta, «due parole, per foglio», racconta Mazzuca, «e solo un tipografo sapeva tradurre quella sua scrittura», ma erano anche anni nei quali fare il giornalista significava davvero mediare fra la realtà  dei fatti e quella dei lettori.
«L'ho conosciuto anch'io Spadolini - ha spiegato il presidente degli albergatori Ascom, Terenzio Medri -. Una volta a Roma, mi fece vedere la stanza dei bottoni e mi disse: vede, io li pigio tutti».

E COSàŒ, fra un ricordo e un aneddoto é volata via la serata, durante la quale ci si é soffermati anche sulle discussioni dotte a proposito della Fiorentina fra Montanelli e Prezzolini.
«Montanelli - ha messo in evidenza Mazzuca - considerava Prezzolini il suo maestro, però non ne amava la taccagneria. Una volta Prezzolini lo invitò a pranzo nella sua mansarda a New York. Anzichè parlare di lavoro discussero tutto il tempo di quanto la carne fosse stata cotta. Per Montanelli lo era troppo, per Prezzolini troppo poco».

«DIETRO ALLE FIRME - ha sottolineato Visci - ci sono spesso belle storie. E' il caso di Silone, abruzzese come me, che ha pagato per le proprie idee».
Da Indro Montanelli ad Alberto Moravia, da Enzo Biagi a Gianni Brera, da Giuseppe Prezzolini a Leo Longanesi, passando per Ignazio Silone, Testimoni del Novecento racconta insomma storie e aneddoti di un Italia che forse non c'é più, ma che sicuramente piace ancora, per l'onestà  e la schiettezza che dimostrava. Alcuni degli inviati speciali hanno un'altra caratteristica: sono cervesi, di nascita o di adozione. E' il caso di Giovannino Guareschi, Max David e Rino Alessi.

http://www.flickr.com/photos/ddalledo