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Ora l’Europa finanzia il microeolico sulla costa

Notizia pubblicata il 09 luglio 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


A RAVENNA un’esperienza pilota per verificare la fattibilità di sviluppare impianti di energia alimentati dal vento lungo la costa. Non si tratta di colossi, ma di micro turbine di eolico con uno sviluppo verticale non superiore ai due metri.

La loro collocazione ideale potrebbe essere sui tetti degli alberghi o a fianco dei pennoni degli stabilimenti balneari, con un impatto visivo appena superiore a quello delle parabole per la ricezione dei programmi televisivi.

E’ il progetto ‘Wico’ sostenuto dall’Unione Europea attraverso uno sei suoi programmi interregionali, che la Provincia di Ravenna è riuscita a farsi finanziare in collaborazione con località ‘gemelle’ dell’Andalusia e del sud est del Regno Unito. Per centrare l’obiettivo, l’assessore all’ambiente Andrea Mengozzi è volato con un robusto dossier a Londra dove i tre partner hanno superato l’esame dei tecnici della commissione, incassando un finanziamento di 224mila euro. «Si tratta di un primo passo. Con questa operazione — sottolinea Mengozzi — sarà possibile avviare relazioni sul piano tecnico con gli altri partner per poi installare dei prototipi che dovranno essere monitorati. In caso di esito positivo — prosegue l’assessore — sarà possibile andare questa volta a Bruxelles e richiedere finanziamenti più importanti per lo sviluppo di queste fonti energetiche alternative».

L’INTERESSE dell’Unione Europea per il progetto Wico deriva dalle straordinarie potenzialità di applicazione del microeolico lungo le linee costiere: gli impianti di piccola taglia possono funzionare egregiamente nei mesi estivi grazie alla semplice brezza marina e nel resto dell’anno grazie ai venti anche deboli che non mancano mai nelle immediate vicinanze del mare.

«E’ stato dato il via libera a scambi di esperienze e verifiche sperimentali in tre diverse aree del continente, in modo da avere un quadro della possibile risposta di questo tipo di applicazioni in condizioni geografiche anche molto lontane fra loro».

LA REGIA dell’operazione Londra è stata condotta dalla Regione che, sempre nell’ambito dei programmi interregionali, ha ottenuto il cofinanziamento di altri tre progetti sempre legati a iniziative di sostegno di una economia verso il contenimento di emissioni che alterano il clima. Una spinta forte è venuta però anche dalle imprese e dalle associazioni di categoria del nostro territorio che attribuiscono un’importanza sempre maggiore all’economia ‘verde’. «C’è un segmento sempre più ampio di nostre aziende — precisa Mengozzi — che fa ricerca nella green economy. Ci sono esperienze già acquisite che potranno rivelarsi molto utili nel progetto europeo a cui abbiamo concorso».

Grazie a questo terreno fertile, l’operazione potrebbe marciare molto spedita e la fase sperimentale potrebbe concludersi nel febbraio del 2011. A quel punto, se l’esito sarà positivo, potrebbero entrare in gioco altri capitali pubblici in grado di attivare investimenti privati. «Tra i vantaggi del microeolico — aggiunge l’assessore all’ambiente — oltre al ridotto impatto visivo, l’assenza quasi totale di quei ‘nei’ che possono caratterizzare gli impianti di taglia grande, come le vibrazioni e il rumore: avere un ‘sistema riviera’ all’avanguardia sul fronte delle energie rinnovabili, associando l’eolico al solare ed al fotovoltaico, sarebbe un modo per qualificare ulteriormente l’eccellenza delle nostre strutture, stabilendo un feeling forte con i turisti più sensibili alle tematiche ambientali».

foto by http://www.flickr.com/photos/tdlemon/