MIchele Minisci e ‘La notte che si bruciò il jazz’
Notizia pubblicata il 16 marzo 2009
Categoria notizia : Cultura
TUTTA una vita in 170 pagine. Michele Minisci ha raccontato i 25 anni della sua creatura, il Naima club, nel libro ‘La notte che si bruciò il jazz’.
Il volumetto, stampato per la casa editrice ‘Il Ponte Vecchio’, è stato presentato mercoledì sera nel locale di via Somalia, nonostante al’agguerrita concorrenza della contemporanea Champions league.
Tanti musicofili in sala, qualche lettura di passi del libro ha riacceso la lampadina dei ricordi poi c’è stato anche spazio per la musica dal vivo, quella del promettente gruppo forlivese dei Minimo indispensabile.
Ne ‘La notte che si bruciò il jazz’ Minisci ripercorre la lunga strada che ha portato il Naima ad essere uno dei club veterani in Italia, dagli inizi al circolo Karl Marx di viale Matteotti, allo spostamento al Ciaka di San Martino in Strada (dove nel 1984 suonò il grande Chet Baker). Suggestivi i flash che legano il Naima alla Vecchia Stazione, a due passi dai binari, dove il club è diventato grande, soprattutto grazie ai concerti di un ancora poco conosciuto Vinicio Capossela.
Infine l’ultimo passo, con una sede più grande, quella attuale, in via Somalia, per nuove grandi sfide.
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