Mezzo secolo di Embassy «Ricordi, non rimpianti» I grandi dello spettacolo sono passati di qui
Notizia pubblicata il 29 novembre 2007
Categoria notizia : Fatti Curiosi
L'APPUNTAMENTO é proprio lì, davanti a quella vetrata da cui é passato milioni di volte. «Lo sa, é più forte di me... Anche stamattina, quando sono uscito di casa (un'elegante palazzina in via Trieste) per fare un giro in bicicletta, istintivamente ho svoltato a sinistra per andare all'Embassy».
E' lì in fondo la sua vera casa, il suo cuore. Custoditi insieme ai ricordi di generazioni e generazioni di riminesi, che all'Embassy ci hanno passato la loro giovinezza. Elio Tosi, che ha compiuto 78 anni («ma ho il fisico di un ragazzino ancora», ride) dentro al locale simbolo di Marina centro di anni ne ha passati 54. E in tutto questo tempo «mai un rimpianto». Nemmeno lunedì, quando ha abbassato l'ultima volta la saracinesca del ristorante dell'Embassy, non prima di aver salutato tutti i suoi clienti più affezionati.
« ORA NON SO davvero che ne sarà dell'Embassy (la discoteca era già chiusa da tempo), ma so che io non gestirò più il ristorante. Basta, voglio godermi la mia vecchiaia, ma sopratutto i miei 5 nipotini e i miei 2 pronipoti. Quando lavoravo ho passato così poco tempo coi miei tre figli (Francesco, Anna e Marco), ora voglio rifarmi».
Anche se é dura, per Elio e per tutti quei riminesi che col mito dell'Embassy ci sono cresciuti. «Ho cominciato nel '53 - ricorda Elio - quando avevo 25 anni. All'epoca facevo il barman, e dirigevo il personale del servizio del bar e della tavola calda dell'Embassy, e mia moglie Rita mandava avanti il ristorantino del locale, gestito dai fratelli Semprini e da Guido Mulazzani». Iniziò un'epoca d'oro, «anche se l'Embassy era ben frequentato già prima della guerra».
Elio e la moglie Rita restano dipendenti per 15 anni, fino al '68, quando rilevano la gestione della tavola calda. «Siamo stati noi a farne un ristorante». Prima, per 4 anni, Elio aveva anche fatto il direttore al Paradiso. «Con me c'era un giovanissimo Gianni Fabbri: a sua madre avevo promesso di insegnargli il mestiere».
UN MESTIERE che Elio conosceva ormai benissimo, tanto da diventare ben presto amico e confidente dei tanti personaggi (attori, cantanti, musicisti) che passavano dall'Embassy. « Che vuole... Negli anni '60 e '70 non c'é stato, credo, un solo artista italiano che non abbia fatto una serata all'Embassy. Da noi venivano tutti: Gino Paoli e Lucio Dalla, Ornella Vanoni e Mina, Fred Bongusto e Fred Buscaglione, Mike Bongiorno, Corrado, Gino Bramieri, Rita Pavone...».
Tosi é stato anche grande amico di Federico Fellini. «Se era a Rimini, veniva sempre a mangiare da me. Quando si ammalò, gli portavo pranzi e cena in ospedale direttamente dal ristorante». Ma pure la cantante lirica Renata Tebaldi era di casa, come la Vanoni. «Ornella E' venuta 15 giorni fa a mangiare, le ho detto che chiudevo...».
DICE ADDIO Tosi, dopo 54 anni di onorata carriera in uno dei templi del mito di Rimini. «Questa città é ancora molto vivibile, e con tutti suoi problemi resta una delle più belle mete turistiche... Me ne vado senza rimpianti, é una scelta di vita. Ma certo mi piacerebbe che l'Embassy restasse». Dipenderà dai proprietari, e dal Comune. Ma Elio, state certi, comunque vada a finire ci passerà davanti parecchie volte ancora...Â
(photo by d.neuman)