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Il metrò di costa non c'é, ma la prima stazione sì

Notizia pubblicata il 16 marzo 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


IL METRO' di costa ancora non c'é (apertura cantieri confermata «nel primo semestre 2009») ma una prima stazione sì. E' quella di Lagomaggio, di fianco al sottopasso, per la quale Agenzia Mobilità  ha sborsato 910mila euro (850mila a cifra di mercato, il resto come esproprio).

La palazzina attuale ha al piano terra alcuni negozi (chiusi). Al primo piano abitano alcune persone, «già  da tempo in sfratto, che sarà  operativo entro quest'anno; ma ci adopereremo per soluzioni abitative alternative», spiega l'ingegner Ermete Dalprato, direttore generale Agenzia Mobilità .

La palazzina sarà  demolita. Al suo posto sorgerà  la stazione Lagomaggio del Trc. «Anche quella, come tutte le stazioni - continua Dalprato - non dovrà  essere una mera fermata, ma un punto di aggregazione urbana, con bar, vendita giornali, libreria... Che riqualifichi una porzione non qualificata delle città , come il lato ferrovia». Orientamento espresso ad Agenzia Mobilità  dal Comitato di coordinamento del Trc, formato da numerosi enti, tra i quali la Provincia. L'idea di Dalprato é far firmare ogni stazione a un architetto di grido - da Fuksas a Renzo Piano - così da fornire non solo viaggi sul metrò ma... nell'architettura italiana!

Il presidente di Agenzia Mobilità , Franco Fabi, col direttore Dalprato e i consulenti, ha convocato la stampa per fare il punto sullo stato dell'arte: « E' un percorso a ostacoli, non solo naturali di procedura, ma artificiali legati a ricorsi, che stiamo superando uno ad uno. L'approdo é lontano, ma rispetto al passato siamo molto vicini. Speriamo di iniziare i lavori nel primo semestre del prossimo anno». Per il primo fischio di treno serviranno 4 anni e mezzo: Anno Domine 2013.

Fabi & C non risparmiano battute polemiche verso consiglieri provinciali che avevano attaccato la Commissione giudicatrice dell'appalto opere civili poi vinto da Cogel di Roma (Di Lorenzo). E avvocati che «avevano annunciato di far bloccare il progetto». Annunci sbagliati. Am fornisce tanto di cartella stampa con l'elenco (lungo) dei vari ricorsi al Tar e Consiglio di Stato, tutti regolarmente vinti in questi ultimi mesi. Il prossimo, udienza di merito fissata al 9 ottobre, per l'inedito ricorso della seconda classificata nell'appalto prima tratta, la ditta Ciro Menotti di Verona, contro la vincitrice, Cogel di Roma. Quanto ai ricorsi sugli espropri (Am é stata la prima in regione ad aver applicato l'«esproprio d'urgenza») si procede: al massimo da rivedere l'entità , dopo la revisione imposta a ottobre dalla Corte Costituzionale e dalla Finanziaria per i soli terreni edificabili (previsto un milione di euro in più). Am ha già  pagato un milione.

Preventivati altri 6 in totale. Sempre in piedi l'ipotesi di individuare un'area edificabile per parte degli espropriati. «E comunque convertire l'indennità  di esproprio in compensazione con indici urbanistici, ma ciò spetta ai sindaci», dice Dalprato. A buon punto l'intesa con Hera, Telecom, Società  Gas, Enel per lo spostamento dei sottoservizi (cavi elettrici, fogne ecc.) da «sotto» al futuro Trc a di fianco.

Nel 2008 si farà  la gara per la «validazione» del progetto: serve la certificazione di qualità  del progetto esecutivo, una volta completato. E soprattutto la gara europea per la scelta dei mezzi (su gomma a guida assistita). Inoltre, la firma del contratto di appalto con Cogel, e il piano di bonifica degli ordigni bellici (obbligo di legge).

Quanto alla vil pecunia, sui 93 milioni totali della prima tratta Rimini - Riccione, oltre al decreto interministeriale per l'utilizzo dei 43 milioni già  stanziati dallo Stato (dal Cipe), mancano 10,5 milioni per i mezzi, coi quali si arriva al 60% del costo, necessario a partire. La Regione darà  una mano, con 2,5 milioni, per far svolgere il bando.
(foto by http://olakunde.spaces.live.com/finizio)
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