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Le spiagge, una manna da cercatori d'oro

Notizia pubblicata il 20 agosto 2007



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Adesso si che li capiamo quegli strampalati personaggi che, alle prime luci dell'alba, si vedono camminare a slalom tra gli ombrelloni chiusi con un metal detector alla ricerca di un segnale che riveli la presenza di qualcosa di valore.

SOLO IN AGOSTO PERSI OGGETTI PER 18 MILIONI DI EURO

Da un'indagine della Eta Meta Research risulta infatti che nel solo mese d'agosto vengono persi nella sabbia monete e oggetti per 18 milioni di euro, 36 miliardi di vecchie lire.

LE SPIAGGE del Belpaese sono dunque una vera e propria 'isola del tesoro' che arrotonda i guadagni di ricercatori high tech e di semplici bagnini. Proprio da duecento interviste a questi ultimi la società di ricerca basa i suoi dati. Ognuno di loro riceve ogni giorno in media quattro denunce di smarrimento, per un valoro medio unitario di 20 euro. Tenendo conto dei 6.500 lidi controllati dalla Federazione italiana imprese balneari, la Fiba, il valore dei beni persi ogni giorno ammonta così ad almeno 500mila euro.

A QUESTA cifra bisogna aggiungere, secondo l'Eta Meta Research, tutte le perdite che avvengono negli stabilimenti che non aderiscono alla Fiba e sulle spiagge libere. E, visto che chi dichiara di aver perso il denaro che aveva in tasca parla di una cifra media tra i 10 e i 15 euro, quel mezzo milione di euro al giorno sale a dismisura.

DOPO IL DENARO contante, i vacanzieri dichiarano ai bagnini di aver perso gli occhiali da sole e subito dopo qualche piccolo gioiello sparito nel nulla tra la sabbia dorata e i piccoli sassi. Spesso, come segnala il 43% degli addetti alle spiagge, gli oggetti svaniti nel nulla sono gli iPood e altri lettori musicali che, complice la tecnologia, sono sempre più miniaturizzati. Il sesto posto in questo lungo elenco di sparizioni va alle chiavi di casa o della macchina che non hanno un gran valore in sé, ma che costeranno parecchi quattrini per essere sostituite, sempre che non si debba cambiare tutta la serratura.

AL SETTIMO POSTO ecco le piccole macchine fotografiche digitali, anche se qui nasce francamente il sospetto che non si tratti tanto della capacità della sabbia di inghiottirle, ma della bravura di qualche vicino d'ombrellone di farle sparire nelle proprie tasche. Stranamente, soltanto in fondo all'elenco si trovano i telefonini: per molti dovrebbero essere al primo posto.