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Mercato da spostare, ambulanti in rivolta. In piazza Unità deve nascere un parcheggio

Notizia pubblicata il 22 marzo 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


ENTRO il 2010 partiranno i lavori di piazza Unità con parcheggio interrato e nuovi fabbricati, ma il progetto getta nel panico gli ambulanti che temono di non tornare più con le loro bancarelle, nel luogo diventato ormai un classico per il mercato.

Senza contare che l’apertura del cantiere potrebbe ripercuotersi negativamente sulle attività, già messe in forte difficoltà dalla grave crisi economica.

Per questo motivo ora c’è pure chi medita di far slittare l’opera, da realizzare almeno in un paio di anni. Ma il nodo più grosso da sciogliere resta quello dell’ubicazione, sia temporanea, sia definitiva, del mercato settimanale. Per questo motivo la Confesercenti ha chiesto di incontrare con urgenza il sindaco Daniele Imola.

Una cosa è certa: ambulanti e operatori della zona, non intendono rinunciare al mercato in centro, l’ha sottolineato di recente anche la presidente del comitato Lucia Baleani e lo ribadisce Cesare Arlotti, operatore del Paese, nonché suo predecessore. L’assessore alle Attività economiche Fabio Galli, in un incontro, ha fatto sapere che le bancarelle, durante l’apertura del cantiere potrebbero essere spostate in viale Lazio. Soluzione che ha fatto storce il naso, perché il mercato verrebbe diviso da Corso Fratelli Cervi, che a questo punto dovrebbe rimanere aperto al traffico. Si è parlato pure del lato monte di viale Ceccarini.

Ma che dice il responsabile degli ambulanti Adeliano Paolucci? «La soluzione migliore, dopo l’intervento, sarebbe quella di rimanere dove siamo, cosa che temo non sia più possibile per via delle nuove infrastrutture, scivoli e fabbricati previsti in piazza Unità. Già ora gli spazi sono al limite, tant’è che per le bancarelle (circa 280 d’inverno e 320/330 d’estate con un indotto di un migliaio di lavoratori) ci sarebbe piuttosto bisogno di un ampliamento! Temiamo, quindi, di non tornare al nostro posto. Tempo fa avevo proposto di andare alle vecchia fornace, ma lì ci sono altri progetti. In viale Lazio a mio parere non ci stiamo e poi non c’è continuità». In sintesi: «Non vogliamo andare sopra la Statale». «Prima di mettere in moto l’opera — insiste Cesare Arlotti — è necessario sapere dove collocare il mercato. Occorre fare un sondaggio e, quindi, valutare se l’intervento serve ancora e che succederà nei due anni a venire. L’opera è valida, ma con la crisi che ha fatto registrare un calo d’affari del 20 per cento anche a Riccione, bisogna meditare e scegliere l’ipotesi migliore. Le bancarelle devono comunque tornare lì, per il Paese sono una risorsa».

foto by http://www.flickr.com/photos/godzillante