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Melevisione famosi personaggi esibitosi anche a Rimini vengono eliminati dal palinsesto di Rai Tre

Notizia pubblicata il 12 febbraio 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Sarà un problema di strategia aziendale. Sarà colpa del passaggio dall'analogico al digitale terrestre. Sarà. Oppure, abbandonando l'incertezza del tempo futuro per la certezza del presente che viene da un glorioso passato, vuoi vedere che è solo una voce di un bilancio da ottimizzare? O sarà, forse, che la Melevisione è un ottimo programma e quindi per un'insolita proprietà transitiva va chiuso Cancellato, eliminato dal palinsesto di RaiTre?

INTERROGATIVI e domande che preludono a una sentenza quasi definitiva: «Già», ammette Bruno Tognolini, scrittore e autore storico della trasmissione dedicata ai più piccoli. Risponde al quarto squillo e mentre analizza questa decisione «La logica aziendale è il risparmio: comprare scatoloni pronti, invece di investire in qualità», dice , un altro telefono squilla forte per lo stesso identico motivo: salvare uno dei rari esempi di eccellenza di tv per i più piccoli. «Sa mi sono fatto una idea ben precisa su quello che sta succedendo ». Prego.

«Quando un galeone in mezzo al mare, dopo una tempesta deve cercare di rientrare in porto ma è abbastanza danneggiato cerca di liberarsi dei soggetti più deboli». I bambini «Esatto - ammette - l'autore - Credo sia un segno di questi tempi. Loro, i bimbi, non votano e, soprattutto, non consentono un gettito pubblicitario. Anzi - continua - se posso permettermi potrei definire questo passaggio come un Disumanesimo: un manesimo al contrario».

Disumanesimo” che porta a seppellire l'intero palinsesto dedicato ai ragazzi. Via dunque, “Trebisonda”, il “GTRagazzi”, “Il Gran Concerto” trasmissione musicale per i più piccini. E ancora: il Fantabosco”, “Mamme in blog” e la “Melevisione”.

«Noi andiamo avanti - scandisce con furore Tognolini - continuiamo a scrivere e fare quello che da ormai 11 anni è un prodotto buono per l'infanzia. Continueremo fino all'ultimo giorno. Con la stessa intensità e voglia di stupire». Ottimista. «Ci provo», anche se la voce esprime il contrario.

PRAGMATICA invece Mussi Bollini, capostruttura di Rai Tre che da oltre trent'anni cura la programmazione dedicata ai più giovani. «La decisione mi è stata comunicata dall'azienda circa un mese fa». E, nonostante le migliaia di mail che arrivano nella redazione del programma, lettere in viale Mazzini e attestati di stima a tutto il gruppo della Bollini, il sipario sta per chiudersi definitivamente. «Il pericolo è che la Rai - dice il capostruttura Bollini - disperda il lavoro di anni, in cui è riuscita a dare un'identità di qualità ai programmi per bambini, intesi come tali, e non come mini-divi che partecipano ad una gara di canto o di ballo».

Critica sulla decisione di azzerare i programmi per ragazzi dal palinsesto, la Vicepresidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia Gabriella Carlucci: «Scelta incomprensibile e dannosa. Chiedere alla Commissione di Vigilanza Rai di intervenire subito». Tutti per uno, insomma. «Al di là del prodotto - chiude Tognolini - è la filosofia che non deve morire». E, poi, nel paradosso ci sono le repliche: «Benediciamole»