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Ambiente Festival: Vittorio Prodi propone una MegaCentrale Solare
Notizia pubblicata il 30 ottobre 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
RIMINI. Si è volato alto, il 28 Ottobre ad Ambiente Festival, disegnando scenari futuri per l'intera umanità e addirittura evocando un necessario cambiamento storico per costruire "una nuova civiltà dopo quelle durate decine di migliaia di anni". Era l'obiettivo vero dell'incontro svoltosi nel pomeriggio alla Sala dellArengo, dal titolo: "Energia, Europa, Ecologia: le amministrazioni locali italiane verso il 20-20-20" cui hanno partecipato come relatori fra gli altri Carla Mattioli, sindaco di una lista civica di centrosinistra di Avigliana, e Vittorio Prodi, parlamentare europeo al secondo mandato, membro della Commissione Envi (ambiente, sanità e si curezza alimentare)
L'utopia del deserto di Prodi Il fratello del'ex premier propone una megacentrale solar. Ambiente Festival. Il fisico e parlamentare europeo insegna come "rifare la nostra civiltà"
A quest'ultimo sono state affidate le riflessioni finali, il succo di tutto il discorso che dal punto di vista tecnico-amministrativo verteva sui doveri delle pubbliche amministrazioni in vita dei 2020 (gli impegni di riduzione delle emissioni, riduzione dei consumi energetici, aumento delle fonti rinnovabili, aumento biocarburanti), Il protessor Vittorio Prodi, 72 anni, fratello dell'ex premier Romano, fisico, inventore di 5 brevetti, già presidente dell'Azione Cattolica nazionale e della Provincia di Bologna (Ulivo), oggi a Strasburgo nei seggi socialisti dopo un primo mandato fra i Democratici-liberali (Alde), nel Pd sostenitore della mozione Bersani, ha condensato nella sua sintesi finale l'orizzonte ambizioso e in parte utopistico del convegno di ieri.
Ha chiarito che è contrario alla teoria della de-crescita (quella di chi vorrebbe una riduzione della produzione mondiale per andare verso gli obiettivi di sostenibilità ambientale) e preferisce invece parlare di "de-materalizzazione del la nostra società". "Il cambiamento che ci sia davanti - ha spiegato il fisico-politico - consiste nell' andare verso la sostenibilità della nostra civiltà. Dal passato di decine di migliaia di anni di storia, viene una conclusione sbagliata: quella di ritenere che le risorse naturali siano illimitate.
E' un'ipotesi completamente sbagliata". Ne consegue che bisogna costruire un mondo basato su tutta un'altra consapevolezza, "dobbiamo rifare completamente la nostra civiltà", ha detto Prodi: "Basti ricordare che nel luglio 2008 la domanda di petrolio è arrivata al pari dell'offerta, generando una immensa speculazione. E' stata dimostrata la scarsità di petrolio disponibile La Terra non ce la fa più". "Basterebbe usare l'uno per mille dell'energia che viene dal sole, anch'essa non illimitata, per rispondere al fabbisogno mondiale".
Entrando nel dettaglio dell'utopia: "Basterebbe un impianto di energia solare di 400 kilometri di lato nel Sahara per dare a tutto il mondo l'energia sufficiente". "Dobbiamo mettercelo in testa - ha insistito Prodi -, le risorse naturali sono limitate, perciò dobbiamo imparare a risparmiare, diversificare, ri-usare ... Convertire i nostri bisogni puramente materiali in beni che richiedono meno materia e meno energia". Questo sarebbe il significato della de-materializzazìone di cui sopra.
In sala c'erano anche i vertici locali di Hera: Prodi ha fatto un richiamo anche a loro, "non dovete fornire gas (combustibile fossile anch'esso non illimitato, ndr) ma fornire calore" in modo che ciascuno possa produrre altra energia da ridistribuire. Una dematerializzazione del business: bisogna vedere se quei materialoni - sia detto senza offesa - della holding ci stanno.