L'interno del Maxxi aperto in anteprima nel 2009 sarà visitabile completo d'opere a maggio
Notizia pubblicata il 08 febbraio 2010
Categoria notizia : Eventi
Il sospetto si era fatto avanti già nel 1997, quando aprì i battenti il Guggenheim di Bilbao. Per la prima volta nella storia moderna, il successo di un museo sarebbe stato determinato dalla forma dell'edificio e non dalle opere in esso contenute.
Il suo autore, l'architetto inglese Frank o. Gehry, aveva immaginato un involucro talmente innovativo da cambiare l'immagine della città a livello mondiale e attirare nel piccolo centro basco in un solo anno oltre un milione di visitatori, soprattutto stranieri. E pensare che all'epoca non esistevano nemmeno voli internazionali diretti su Bilbao e il turismo low-cost era ancora agli albori. Per la prima volta il pubblico si spostava in massa da tutto il mondo per ammirare dal vivo un edificio moderno, dalle linee dirompenti, spesso senza conoscere il suo contenuto. Nemmeno la piramide del Louvre o il Pompidou di Parigi avevano ottenuto tanto. Con Bilbao nasce una nuova strategia di marketing planetario, che passa per l'architettura contemporanea.
Più estremo è il disegno di un edificio, maggiore è il richiamo.
ULTIMO NATO della lista dei musei-opera è il Design Museum di Holon, in Israele, che l'architetto Ron Harad ha concluso dopo soli quattro anni di lavoro e un investimento di 17 milioni di dollari da parte della città. Il lancio del museo è quasi paradossale. Per oltre un mese, fino al 4 marzo, i visitatori potranno visitare l'edificio senza collezione. Vuoto. «Per poter vivere l'esperienza di uno spazio innovativo», dichiarano i responsabili del museo.
Si tratta di una sorta di celebrazione del genio di Harad, noto al grande pubblico per le sue irriverenti lampade di carta: una iniziativa che conferma quanto oggi la fama di un museo non si limiti più soltanto alle opere che contiene, ma soprattutto alla sua forma, ai suoi spazi e ad un originalità spesso estrema. Nemmeno l'Italia si è sottratta a questo nuovo trend e nel mese di novembre scorso ha lanciato il MAXXI, il nuovo museo romano per le Arti del XXI secolo, con una kermesse di una settimana nella quale cittadini, ospiti illustri e visitatori comuni hanno avuto la possibilità di passeggiare all'interno degli ambienti disegnati da zaha Hadid senza neanche l'ombra di un'opera alle pareti.
Un omaggio all'architetto anglo-irachena e un invito ad ammirare uno spazio unico al mondo, dove è raro trovare una parete dritta, mentre straordinario è l'intreccio di scale e soffitti ad alto tasso tecnologico. Stesso programma è previsto per l'apertura dei nuovi centri culturali che il prossimo anno vedranno la luce ad Abu Dhabi. L'emirato, che ha deciso di intercettare il turismo di Dubai attraverso enormi investimenti culturali, ha commissionato a Mean Nouvel la nuova sede del Louvre che sarà realizzata nel Golfo Persico, a Gehry il nuovo Guggenheim e alla Hadid un centro per lo spettacolo dal vivo.
Tre edifici dalla forte personalità che cambieranno inevitabilmente il panorama della città, faranno il giro del mondo su tv, riviste e siti internet per attirare milioni di persone da tutto in un angolo di deserto.